UniCredit accelera sulla pulizia del portafoglio. Secondo indiscrezioni finanziarie, l’istituto guidato da Jean Pierre Mustier starebbe trattando con doValue la cessione di un portafoglio di sofferenze pari a 5 miliardi.
L’operazione sarebbe in fase avanzata, con l’obiettivo di chiuderla entro fine anno. Lo schema del deal prevedrebbe la cartolarizzazione dei crediti deteriorati in dismissione, tramite l’utilizzo della Gacs. DoValue, che è nata dall’unione della ex società di gestione crediti deteriorati della stessa UniCredit con Italfondiario, avrebbe il ruolo di servicer del portafoglio.
L’obiettivo di UniCredit è arrivare entro fine anno a 10 miliardi di Npl lordi nella divisione Non core, nella quale è concentrata la maggior parte di crediti deteriorati. Un target dichiarato dallo stesso Mustier nel corso della presentazione dei risultati del secondo trimestre.
Alla data del 30 giugno, la divisione Non core presentava un livello di Npe pari a 15,7 miliardi. Una cessione da 5 miliardi permetterebbe quindi alla banca di raggiungere tale target, considerando anche che nelle ultime settimane l’istituto ha accelerato la conclusione di altre dismissioni di minori dimensioni. Tra queste la cessione a illimity di un portafoglio di sofferenze da 730 milioni, annunciata venerdì scorso.
Mustier vuole arrivare alla presentazione del prossimo piano triennale 2020-22, che avverrà a Londra il prossimo 3 dicembre, con un solido track record in termini di de-risking e una buona base di partenza di numeri su cui proiettare le previsioni del piano.
Quando Mustier ha preso in mano le redini del gruppo, UniCredit era gravato da oltre 70 miliardi di crediti deteriorati. Nel dettaglio, il piano “Transform 2019” partiva da un dato di 49,7 miliardi di Npe dell’area Non Core per i quali era stato fissato un target iniziale a fine 2019 di 19,2 miliardi. Obiettivo che è già stato raggiunto e superato e che ora è stato abbassato a 10 miliardi.
Intorno alle 12:00 a Piazza Affari le azioni di UniCredit salgono dello 0,7% a 10,88 euro, in linea con il settore (Ftse Italia Banche +0,5%).