Il Ftse Italia Servizi Finanziari inizia la settimana invariato e poco al di sotto dell’analogo europeo (+0,3%), beneficiando solo in minima parte della risalita del comparto bancario (+0,6%) e risultando meno vivace del Ftse Mib (+0,4%).
Sullo sfondo permangono i timori per il rallentamento della crescita globale, soprattutto a causa della diatriba commerciale a colpi di dazi tra Stati Uniti e Cina, anche se le due superpotenze sono pronte a proseguire i negoziati.
Sul fronte italiano, il nuovo Governo appoggiato da 5 Stelle e PD e guidato da Giuseppe Conte sta lavorando alla manovra 2020, che prevede un tasso di crescita del Pil dello 0,6% è un rapporto deficit/Pil al 2,2% per l’anno prossimo.
L’avvio positivo settore creditizio ha impattato parzialmente anche sui titoli dell’asset management, inclusa Fineco (+1%).
Sul listino principale ancora sottotono Nexi (-0,3%), che continua a risentire del ‘sell’ attribuito da Société Générale.
Tra le Mid Cap tiene Banca Ifis (-0,1%), che prosegue nella discussione con Credito Fondiario per una possibile partnership e sui cui proseguono i rumor sulla valorizzazione degli immobili milanesi. Stop per doValue (-0,8%), che ha siglato una nuova collaborazione e che secondo voci è in trattativa con UniCredit per gestire 5 miliardi di Npl, mentre risale Cerved (+0,8%).
Molto bene illimity (+3,2%), che ha portato a termine una nuova operazione di acquisto di crediti deteriorati.
Tra le Small Cap ancora vendite su Banca Intermobiliare (-1,1%), il cui cda ha varato un nuovo piano industriale al 2024 il cui sviluppo sarà accompagnato da un aumento di capitale da 100 milioni e con la banca che prosegue nella fase di debolezza dei conti.