Jean Pierre Mustier, amministratore delegato di UniCredit, è intervenuto in qualità di presidente della European Banking Federation, sugli impatti della politica di bassi tassi di interesse della Bce. Secondo Mustier, i tassi negativi hanno avuto nel complesso un effetto positivo per sostenere le economie del Vecchio Continente.
Per questo, a suo avviso, i banchieri dovrebbero smettere di lamentarsi per gli impatti sul margine di interesse, ma dovrebbero guardare anche l’altro piatto della bilancia e cioè al beneficio che ne traggono i bilanci bancari dalla diminuzione delle crisi aziendali che si traducono in sofferenze e quindi in rettifiche su crediti.
Per Mustier l’atteggiamento giusto, anziché criticare la politica monetaria della Bce, è quello di trovare altri modi per limitare l’effetto dei tassi negativi sul margine di interesse, tagliando i costi e aumentando la digitalizzazione dei processi.
Quanto alla Bce, secondo il Ceo di UniCredit, dovrebbe cercare di rendere più efficienti le cinghie di trasmissione con cui la politica espansiva viene passata ai destinatari, cioè imprese e individui.
D’altro canto, Mustier ha anche apprezzato il tiering con cui la Bce ha escluso una porzione delle riserve dal pagamento di tassi negativi e ha apprezzato la ripresa del programma Tltro. Altri mezzi per rendere meno costoso il funding delle banche potrebbero essere l’allargamento del paniere del Quantitative easing anche ai bond bancari.
Mustier, inoltre, ritiene urgente una riforma delle regole bancarie che sia gestita direttamente dalla Bce per arrivare a uniformare maggiormente le regole che governano le banche europee, dato che la presenza di cinque diversi regolatori e dei supervisori nazionali rende la normativa piuttosto complessa e differenziata.
Infine, Mustier si augura che si possa arrivare a una garanzia europea sui depositi (Edis), superando le diffidenze nazionali su chi potrebbe trarre il maggiore vantaggio da tale provvedimento.
