Nel primo semestre 2019 il gruppo Bio-on ha realizzato ricavi per 0,4 milioni, in netto calo rispetto ai 6,1 milioni registrati dei primi sei mesi del 2018. I ricavi totali sono stati pari a 0,9 milioni (6,1 milioni nel 1H 2018).
Una dinamica che riflette la scelta aziendale di rallentare nella prima parte dell’anno 2019 le attività di licensing nell’ottica di sviluppo dell’attività produttiva diretta, con conseguenti implicazioni sulle attività di investimento e sviluppo.
Al netto dell’eliminazione e/o realizzazione degli utili e delle perdite derivanti da operazioni tra le società del gruppo e le joint venture, i ricavi sarebbero stati pari a 1,4 milioni, in calo del 19,2 per cento.
L’Ebitda è stato negativo per 5,4 milioni, a fronte di un valore positivo di 2 milioni. Al netto di suddetti effetti, tale aggregato evidenzia un deficit di 4,9 milioni (-2,4 milioni nel primo semestre 2018).
L’Ebit registra un -8,8 milioni, contro un valore positivo di 1,8 milioni del primo semestre 2018, spesati ammortamenti e svalutazioni balzati a 3,4 milioni da 0,2 milioni.
Gli oneri finanziari netti si riducono del 74,4% a 1,1 milioni.
Il periodo in esame si è chiuso con una perdita netta più che triplicata a 10,1 milioni.
Sul fronte patrimoniale l’indebitamento finanziario netto si è fissato a 41,1 milioni, in aumento di 18,5 milioni rispetto a fine 2018, riesposto per correzione di un errore. Un andamento che ha scontato l’assorbimento di risorse per investimenti legati al completamento dell’impianto produttivo di Castel San Pietro Terme e alle attività di sviluppo di nuove tecnologie su settori mass market e applicativi avanzati.
Bio-on segnala che sono in corso numerose trattative che riguardano la fornitura del prodotto PHA, licenze di concessione di tecnologia (sia per la costruzione di impianti produttivi di PHA sia per applicazioni del PHA per prodotti finiti) e joint-venture che la società confida di poter concludere entro la fine del 2019.
Trattative che, afferma la società, “stanno purtroppo scontando un forte rallentamento a causa dell’effetto sul mercato dei clienti e dei fornitori dell’attacco di luglio scorso da parte di QCM circa la bontà della tecnologia sviluppata dalla società e della capacità della stessa di concretizzarne la relativa fruibilità”.
Nonostante il rallentamento del business, Bio-on confida di chiudere il 2019 con ricavi netti provenienti da terzi per almeno 20 milioni (circa 19 milioni nel 2018) e un Ebitda positivo di circa 8 milioni (11,8 milioni nel 2018), sempre escludendo i ricavi attribuibili al gruppo.
Infine, la società ha dato avviato la redazione di un nuovo piano industriale per il periodo 2020 – 2024 e sta analizzando l’ipotesi di avviare le procedure per il passaggio dal mercato Aim Italia al MTA segmento Star.