Il Ftse Italia Servizi Finanziari termina con un ribasso dello 0,9% e in linea all’analogo europeo (-1,3%), risentendo della seduta poco mossa del comparto bancario (-0,8%) e uniformandosi al Ftse Mib (-0,8%).
Sullo sfondo permangono i timori per il rallentamento della crescita globale, soprattutto a causa della diatriba commerciale a colpi di dazi tra Stati Uniti e Cina, anche se le due superpotenze sono pronte a proseguire i negoziati.
Sul fronte italiano, il nuovo Governo appoggiato da 5 Stelle e PD e guidato da Giuseppe Conte ha aggiornato i target della manovra, che prevede un tasso di crescita del Pil dello 0,6% e un rapporto deficit/Pil al 2,2% per l’anno prossimo.
La giornata incolore del settore creditizio ha impattato anche sui titoli dell’asset management.
Sul listino principale ancora sottotono Nexi (-0,8%), che continua a risentire del ‘sell’ attribuito da Société Générale. In rosso Exor (-1,7%), mossasi in scia all’andamento negativo delle principali controllate quotate.
Tra le Mid Cap frena Banca Ifis (-2%), che prosegue nella discussione con Credito Fondiario per una possibile partnership e sui cui proseguono i rumor sulla valorizzazione degli immobili milanesi.
Risale doValue (+0,4%), che ha siglato una nuova collaborazione e che secondo voci è in trattativa con UniCredit per gestire 5 miliardi di Npl.
Tra le Small Cap tornano gli acquisti su Banca Intermobiliare (+0,4%), il cui cda ha varato un nuovo piano industriale al 2024 il cui sviluppo sarà accompagnato da un aumento di capitale da 100 milioni e con la banca che prosegue nella fase di debolezza dei conti.