Il Ftse Italia Servizi Finanziari termina con un leggero calo dell 0,1% e in linea all’analogo europeo (-0,2%), beneficiando in parte della tenuta del comparto bancario (+0,2%) e chiudendo leggermente al di sotto del Ftse Mib (+0,1%).
Sullo sfondo permangono i timori per il rallentamento della crescita globale, soprattutto a causa della diatriba commerciale a colpi di dazi tra Stati Uniti e Cina, anche se le due superpotenze sono pronte a proseguire i negoziati. A questo si aggiunge l’incognita Brexit.
Sul fronte italiano, il nuovo Governo appoggiato da 5 Stelle e PD e guidato da Giuseppe Conte ha aggiornato i target della manovra, che prevede un tasso di crescita del Pil dello 0,6% e un rapporto deficit/Pil al 2,2% per l’anno prossimo.
La frenata del creditizio ha impattato anche sui titoli dell’asset management, tra i quali si ad eccezione di Fineco (+1,8%) sul Ftse Mib.
Sul listino principale rimbalza parzialmente Nexi (+1,3%), che continua a risentire del ‘sell’ attribuito da Société Générale.
Tra le Mid Cap rallenta ancora Banca Ifis (-2,2%), che ha prorogato al prossimo 31 ottobre il termine per il dialogo in esclusiva con Credito Fondiario e sui cui proseguono i rumor sulla valorizzazione degli immobili milanesi.
Sottotono doValue (-1,9%), che ha siglato una nuova collaborazione e che secondo voci è in trattativa con UniCredit per gestire 5 miliardi di Npl.
Ok illimity (+0,2%), che nei giorni scorsi ha acquistato portafogli da oltre 850 milioni di crediti deteriorati.
Tra le Small Cap tornano gli acquisti su Banca Intermobiliare (+0,7%), il cui cda ha varato un nuovo piano industriale al 2024 il cui sviluppo sarà accompagnato da un aumento di capitale da 100 milioni e con la banca che prosegue nella fase di debolezza dei conti.