È nelle mani della Commissione Europea il nodo Mps. Il Tesoro ha infatti presentato un piano che riguarda la scissione di un consistente pacchetto di crediti deteriorati in capo all’istituto guidato da Marco Morelli che, secondo gli ultimi rumor di stampa, potrebbe essere compreso tra i 10 e i 14 miliardi.
La proposta è attualmente al vaglio dell’autorità europea. La decisione definitiva potrà essere presa, tuttavia, solo dopo l’insediamento del commissario Margarethe Vestager, che dovrebbe avvenire entro dicembre. Giusto in tempo per consentire al ministero dell’Economia di presentare il piano di uscita dal capitale della banca entro il 2021, i cui termini dipendono anche dalla possibilità o meno di completare la pulizia del bilancio dagli Npl.
Il nodo della questione è il prezzo di trasferimento dei crediti deteriorati che, secondo la Commissione, deve essere quello di mercato. Concetto difficile da stabilire e su cui sta lavorando anche l’advisor della UE, Oliver Wyman.
Da quanto emerso, tuttavia, un valore vicino a quello di carico, che consentirebbe di non registrare eccessive minusvalenze, sarebbe considerato troppo elevato.
Una soluzione potrebbe essere quella di cedere un pacchetto inferiore alle ipotesi iniziali, portando comunque il livello dei crediti deteriorati vicino a qual 5% cui gli istituti devono tendere per soddisfare le richieste della Bce.