Nel pomeriggio proseguono gli acquisti sui principali indici del Vecchio Continente, con Milano che intorno alle ore 16:00 viaggia in rialzo dell’1,4% sopra la soglia dei 22.000 punti.
Il Dax di Francoforte guadagna il 2,5%, il Cac40 di Parigi l’1,4%, l’Ibex35 di Madrid l’1,4% e il Ftse 100 di Londra lo 0,6 per cento. Nel frattempo oltreoceano si muove in rialzo anche Wall Street con il Dow Jones a +1,5%, lo S&P500 a +1,5% e il Nasdaq a +1,7%.
Performance positive sostenute dalla speranza di un accordo Usa-Cina e dai positivi feedback arrivati direttamente da Washington, dove ieri sono iniziati gli incontri tra le delegazioni delle due superpotenze.
Il presidente degli States, Donald Trump, ha sottolineato come i negoziati stiano procedendo “very well” e che questa sera alle ore 20:30 incontrerà personalmente il vicepremier cinese Liu He.
Un accordo valutario potrebbe essere ora il primo punto di contatto della trattativa che permetterà di evitare il nuovo incremento delle tariffe in programma da lunedì 14 ottobre.
Il clima risk on sui mercati ha contribuito ieri ad un rialzo dei rendimenti sui titoli del comparto a reddito fisso. Sull’obbligazionario italiano, il rendimento del decennale si attesta allo 0,939% con il relativo spread verso il Bund tedesco in area 142 punti base.
Sul forex, si rafforza l’euro nei confronti del dollaro a 1,1046 (+0,4%). Guadagna terreno invece la sterlina verso la europea (Eur/GBP a 0,8719) e il dollaro (GBP/Usd a 1,2668), beneficiando delle rinnovate speranze di un accordo sulla Brexit.
Il raggiungimento di un accordo USA e Cina e le tensioni in Medio Oriente, dopo l’attacco subito dalla petroliera iraniana al largo delle coste saudite, hanno ridato slancio alle quotazioni del greggio con il WTI e il Brent rispettivamente a 54,02 dollari al barile (+,9%) e 59,89 dollari al barile (+1,3%).
I guadagni sull’oro nero sono al tempo stesso frenati dalle prospettive pessimistiche sulla domanda, dopo che l’International Energy Agency (Eia) ha affermato che i mercati petroliferi potrebbero persino assistere a un eccesso di offerta il prossimo anno.
Tornando al Ftse Mib, in testa STM (+5,9%), seguita da Leonardo (+5,2%) e CNH (+4,2%). In coda Amplifon (-0,5%) e Snam (-0,7%).