Il Ftse Italia Servizi Finanziari termina con un progresso dell’1% e allineato all’analogo europeo (+0,6%), beneficiando degli acquisti sul comparto bancario (+2,6%) e uniformandosi al Ftse Mib (+1%).
Sullo sfondo permangono i timori per il rallentamento della crescita globale, soprattutto a causa della diatriba commerciale a colpi di dazi tra Stati Uniti e Cina, anche se le due superpotenze hanno ripreso i negoziati ieri e proseguiranno oggi. A questo si aggiunge l’incognita Brexit.
Sul fronte italiano, il nuovo Governo appoggiato da 5 Stelle e PD e guidato da Giuseppe Conte ha aggiornato i target della manovra, che prevede un tasso di crescita del Pil dello 0,6% e un rapporto deficit/Pil al 2,2% per l’anno prossimo.
La seduta tonica del del settore creditizio ha impattato in larga parte anche sui titoli dell’asset management, incluse Azimut (+1,3%), sostenuta dal buon dato sulla raccolta netta di settembre, e Fineco (+2,2%) sul Ftse Mib.
Sul listino ancora denaro su Exor (+1,7%), che ha emesso un bond, e Nexi (+1,9%), al lavoro su un bond da 825 milioni.
Tra le Mid Cap rimbalza Banca Ifis (+3,6%), che ha prorogato al prossimo 31 ottobre il termine per il dialogo in esclusiva con Credito Fondiario. Ok doValue (+2%), che secondo rumor potrebbe, così come Cerved (-0,3%), essere nuovamente interessata alla piattaforma di gestione di Eurobank. Tonica illimity (+2,1%).
Tra le Small Cap nuova brusca frenata per Banca Intermobiliare (-6,4%), il cui cda ha varato un nuovo piano industriale al 2024 il cui sviluppo sarà accompagnato da un aumento di capitale da 100 milioni.
Seconda seduta consecutiva positiva per Banca Sistema (+1,6%), dopo i realizzi che avevano contraddistinto i giorni precedenti.