Si torna a parlare della creazione di una sub-holding per le attività internazionali da parte di UniCredit.
Secondo quanto riportato dalla stampa, l’istituto di credito guidato da Jean Pierre Mustier sarebbe in procinto di avviare le richieste autorizzative per la creazione di una sub-holding basata in Germania a cui conferire le partecipate internazionali.
Si tratterebbe di una riorganizzazione da leggere nell’ottica di lungo periodo, visto che il processo per ottenere il via libera potrebbe durare anche più di un anno, e destinata a non avere impatti immediati.
La banca non ha rilasciato commenti, ma un chiarimento potrebbe arrivare in occasione della presentazione del nuovo piano industriale il prossimo 3 dicembre.
Il piano non andrebbe a incidere sulle attività italiane, che rimarrebbero in capo alla capogruppo, la quale resterebbe quotata a Piazza Affari e manterrebbe la sede a Milano.
Tuttavia la presenza di una sub-holding in Germania, Paese a tripla ‘A’, potrebbe dare maggior flessibilità nella capacità di finanziarsi a basso costo in un momento di grande attenzione sul livello del costo del denaro e sulla struttura dei tassi dopo l’annuncio di UniCredit di voler ribaltare i tassi negativi sui depositi con più di 100 mila euro di liquidità sul conto corrente. Ipotesi su cui si lavora in vista del 2020.
Nel corso del 2019, UniCredit ha effettuato alcune emissioni a tassi che, inevitabilmente, incorporavano anche il rischio Italia. L’AT1 lanciato a marzo aveva un tasso del 7,625%, mentre il Lower Tier2 di febbraio rendeva il 4,875 per cento.
Intorno alle 11:45 i titoli a piazza Affari segnano un +1,5% a 10,72 euro, contro un andamento dell’indice bancario che sale dell’1,1 per cento.