Il Ftse Italia Servizi Finanziari termina la settimana con un progresso del 3,1% e “battendo” l’analogo europeo (+1,6%), beneficiando degli acquisti sul comparto bancario (+5,1%) e uniformandosi al Ftse Mib (+3,2%).
Sullo sfondo permangono i timori per il rallentamento della crescita globale, soprattutto a causa della diatriba commerciale a colpi di dazi tra Stati Uniti e Cina, con le due superpotenze che però hanno ripreso i negoziati. A questo si aggiunge l’incognita Brexit.
Sul fronte italiano, il nuovo Governo appoggiato da 5 Stelle e PD e guidato da Giuseppe Conte ha aggiornato i target della manovra, che prevede un tasso di crescita del Pil dello 0,6% e un rapporto deficit/Pil al 2,2% per l’anno prossimo.
La seduta tonica del del settore creditizio ha impattato in larga parte anche sui titoli dell’asset management, inclusa Azimut (+1,9%), sostenuta anche dal buon dato sulla raccolta netta di settembre.
Sul listino brilla Exor (+4,3%), che ha emesso un bond. Tonica Nexi (+1,3%), al lavoro su un bond da 825 milioni.
Tra le Mid Cap ok Banca Ifis (+2,1%), che ha prorogato al prossimo 31 ottobre il termine per il dialogo in esclusiva con Credito Fondiario. Bene doValue (+6,3%), che secondo rumor potrebbe, così come Cerved (+1,9%), essere nuovamente interessata alla piattaforma di gestione di Eurobank.
Tra le Small Cap brusca frenata per Banca Intermobiliare (-7,2%), il cui cda ha varato un nuovo piano industriale al 2024 il cui sviluppo sarà accompagnato da un aumento di capitale da 100 milioni.
Sugli scudi Banca Sistema (+7%), dopo i realizzi che avevano contraddistinto i giorni precedenti.