Relatech (Aim) – Scommette su M&A e RePlatform

La Digital Solution Company guidata da Pasquale Lambardi si mantiene in Borsa al di sotto del prezzo segnato il primo giorno di quotazione, lo scorso 28 giugno, anche se ha già attivato le azioni previste dai progetti messi in cantiere grazie ai quattro milioni raccolti in sede di IPO, di cui oltre un milione assorbito dai costi. Risorse, ricorda il fondatore di Relatech, “destinate a potenziare la piattaforma proprietaria RePlatform con piani di sviluppo organici e crescita per linee esterne”. Obiettivi impegnativi in quanto il settore è decisamente affollato e la competizione agguerrita.

Relatech è stata costituita nel 2001 ed opera come “Digital Solution Provider, offrendo servizi ICT di supporto alla trasformazione digitale delle aziende e realizzando soluzioni software innovative basate sulla piattaforma tecnologica proprietaria RePlatform”.

La piattaforma RePlatform, aggiunge Pasquale Lambardi, fondatore e Ceo di Relatech, “è il punto di partenza nella creazione di soluzioni ad hoc per il cliente e si articola attraverso quattro moduli interconnessi mediante il modulo ‘ReBus’:ReYou (Marketing Automation e Digital Customer Experience), ReData (Artificial Intelligence e Big Data Analytics), ReSec (Cyber Security e Block-Chain) e ReThing (Proximity Marketing, IoT e Industria 4.0)”.

Strumento destinato a svilupparsi ulteriormente in quanto, prosegue Lambardi, “il potenziamento della piattaforma RePlatform fungerà da perno nella crescita futura e tutto ciò sarà agevolato dalle risorse rivenienti dalla citata Ipo, che ha apportato 3,1 milioni di cassa al netto del milione di costi sostenuti. Risorse da destinare allo sviluppo dei piani futuri”.

Una crescita che avverrà “attraverso linee interne e con operazioni di M&A mirate su società target che consentiranno di diversificare la base clienti ed assorbire nuovo know how, implementando all’interno di RePlatform anche nuove soluzioni”.

Nel primo semestre dell’esercizio in corso i numeri hanno confermato la crescita in atto del gruppo, che ha chiuso il periodo in esame con un valore della produzione di 9,7 milioni (+39,5% a/a), un Ebitda adjusted di 1,2 milioni (+42% a/a) e un utile netto adjusted di 0,7 milioni (+39% a/a).

Gli sviluppi futuri sono ben esplicitati nei numeri degli analisti di Value Track, che evidenziano un CAGR del 19,4% dei ricavi fra il 2018 ed il 2021, quando avranno raggiunto 24,5 milioni con Ebitda a quota 3,6 milioni grazie ad un CAGR del 20,8 per cento.

Scenari non pienamente apprezzati dal mercato e dagli investitori poiché, dopo lo scatto del 20% nel giorno di approdo al listino, il titolo ha innestato un trend discendente non ancora pienamente recuperato. Le quotazioni si collocano oggi nell’intorno di 2,4 euro rispetto agli oltre 2,5 segnati il primo giorno borsa ed ai 2,8 euro del fair price stimato da Value Track.

Pasquale Lambardi, Presidente e Ceo di Relatech, illustra le priorità

“Proseguire nel potenziamento della nostra piattaforma, sviluppando soluzioni sempre più verticali, con una specifica attenzione verso la cosiddetta frontiera tecnologica per consolidare l’accelerazione dei ricavi e della redditività”.

Sono queste le priorità strategiche sulle quali lavoriamo, come spiega Pasquale Lambardi, Presidente e Ceo di Relatech, Digital Solution Company, “e che ora potremo accelerare in quanto abbiamo a disposizione le risorse raccolte in sede di Ipo anche per sviluppare una politica di acquisizioni mirate”.

Lambardi ricorda poi che “sarà sempre più centrale nel nostro percorso di sviluppo anche il progressivo consolidamento dei rapporti con il mondo accademico-universitario, che ci garantisce un vantaggio competitivo unico nella ricerca e sviluppo di nuove applicazioni”.

“Realizzare nuove soluzioni verticali e scalabili”

La nostra idea, spiega il Ceo di Relatech, “è quella di arricchire costantemente RePlatform, implementando soluzioni altamente verticali che presentano uno specifico focus verso determinate tematiche, rendendo il nostro business model sempre più scalabile e basato su licenze a ricavi ricorrenti”.

Questo, incalza Lambardi, “sarà portato avanti attraverso una crescita interna con lo sviluppo e lo studio di nuove soluzioni, ma anche mediante operazioni di M&A mirate verso realtà che presentano già ad oggi soluzioni integrabili all’interno di RePlatform”.

“Nella scelta delle acquisizioni da effettuare l’area di business giocherà un ruolo centrale e dovrà essere collegata alle quattro aree di riferimento (Digital Customer Experience, Artificial Intelligence-Big Data, Cyber Security-Blockchain e IOT) e al tempo stesso sinergica, consentendo la creazione di know how interno e di strategie di cross selling”.

Rapporti sempre più solidi con il mondo accademico

“Creare soluzioni lungo la frontiera tecnologica richiede un importante sforzo in termini di ricerca e proprio per questo motivo abbiamo portato avanti fin dai primi anni di attività una ampia collaborazione con il mondo accademico”.

Lambardi prosegue ricordando come “l’impegno profuso in questo senso rappresenta per noi un fattore distintivo ed è nel nostro interesse continuare ad aumentare costantemente i rapporti con il bacino universitario”.

Nella nostra azienda, prosegue il presidente, “è presente un comitato tecnico scientifico formato da professori universitari, ognuno con la propria area di competenza, nonché diversi spin off universitari acquisiti nel corso degli anni a partire dall’acquisto del 50% di Ithea Srl portato a termine nel 2008”.

“Oggi”, illustra Lambardi, “collaboriamo molto con il polo calabrese e abbiamo relazioni consolidate con l’Università di Napoli, ma stiamo allargando lo spettro anche al Nord, dove abbiamo avviato delle partnership con l’Università di Verona”.

Una base clienti sempre più diversificata

“Incrementare la base clienti e con essa il giro d’affari è una delle nostre priorità strategiche. Una prerogativa che desideriamo raggiungere mediante un rafforzamento delle strutture e delle risorse dedicate”.

“Questo sviluppo”, prosegue Lambardi, “sarà perseguito concentrando il posizionamento in specifiche attività come l’Artificial Intelligence, Blockchain e Internet of Things. Strategia grazie la quale potremo raggiungere nuovi segmenti di clientela”.

Ma c’è anche dell’altro poiché “la crescita organica sarà affiancata da quella esogena, ove è prevista un’accelerazione grazie alle risorse apportate dalla quotazione. Il tutto aumenterà il nostro portafoglio clienti, riducendo la concentrazione e creando una serie di opportunità anche in termini di cross selling”.

I numeri del primo semestre 2019

Nei primi sei mesi del 2019 Relatech ha riportato un valore della produzione di 9,7 milioni, in aumento del 39,5% su base annua. Un incremento sostenuto dalla crescita per linee interne e dall’acquisizione del Ramo d’azienda Con.nexò.

I ricavi ricorrenti ammontano a 1,9 milioni (+146% vs 1H18) e rappresentano il 21% del giro d’affari totale.

A livello di gestione operativa, l’Ebitda adjusted risulta pari a circa 1,2 milioni (+42% a/a), mentre l’Ebitda reported risulta pari a 1 milione (+25,5% a/a) con una marginalità in calo al 10,6% (11,8% 1H 2018). Il risultato rettificato esclude costi di integrazione per 0,14 milioni connessi all’acquisizione del sopramenzionato ramo d’azienda Con.nexò.

Il conto economico si è chiuso infine con un utile netto adjusted di 0,7 milioni (+39% a/a) e con un utile netto reported di 0,4 milioni.

Dal lato patrimoniale, al 30 giugno 2019 la posizione finanziaria netta cambia segno e diventa positiva per 3,4 milioni (negativa per 1,1 milioni a fine dicembre 2018), beneficiando soprattutto delle risorse raccolte in sede di Ipo per circa 4,1 milioni.

Lo scenario di medio termine si conferma positivo

“Il mercato IT in Italia”, spiega Lambardi, “continuerà a crescere, raccogliendo anche quella spinta che arriverà direttamente dallo sviluppo di tecnologie di frontiera come la Blockchain, destinata ad offrire sempre più opportunità nel futuro”.

Negli ultimi anni Relatech ha costantemente battuto i tassi di crescita a doppia cifra registrati all’interno del settore dei Digital Enabler e quest’aspetto, sottolinea Lambardi “ci rende estremamente fiduciosi per il prosieguo delle nostre attività, nonostante una crescente concorrenza che non consideriamo un problema”.

La domanda, spiega Lambardi, “è talmente alta e noi siamo diventati parte di un ecosistema propositivo che ci permette di collaborare anche con i nostri competitors proprio grazie alla specializzazione del nostro business in determinate aree”.

“Potremmo quindi osservare un’importante crescita del giro d’affari già nel 2019 grazie ai benefici delle partnership formalizzate lo scorso 28 dicembre con Oracle e Microsoft, i cui effetti si manifesteranno nei numeri di quest’anno con la struttura patrimoniale che è oggi sicuramente più solida dopo l’IPO”.

Le proiezioni degli analisti

Uno scenario condiviso dagli analisti di Value Track, che stimano un deciso incremento del Valore della Produzione che entro la fine del 2021 dovrebbe raggiungere 24,5 milioni, crescendo a un tasso annuo medio del 19,4 per cento.

Una dinamica positiva che dovrebbe essere sostanzialmente confermata anche a livello di gestione operativa, con l’Ebitda atteso a 3,6 milioni (cagr 20,8%) e l’Ebit a 3,1 milioni (cagr 17,3%). E’ previsto poi un forte sviluppo dell’utile netto che dovrebbe salire dagli 1,2 milioni previsti per il 2019 (in flessione rispetto al 2018, ma in decisa crescita sui dati adjusted che depurati dagli oneri straordinari dovrebbero fissarsi a 1,7 milioni per poi rafforzarsi sino a raggiungere 2,3 milioni nel 2021.

Value Track ricorda poi che la raccolta effettuata in sede di Ipo e la positiva generazione di cassa rende ragionevole considerare che la posizione finanziaria netta si mantenga positiva (senza prendere in considerazione eventuali operazioni di M&A o distribuzioni di dividendi), raggiungendo 7,4 milioni nel 2021.

In Borsa continua la fase riflessiva

Il titolo Relatech, sbarcato a Piazza Affari con un prezzo d’offerta di 2,15 euro lo scorso 28 luglio, ha messo a segno un’importante performance nella seduta di esordio (+20,9%), salvo poi scendere fino a toccare il minimo a 1,66 euro ad agosto.

Un punto di minimo da cui è poi risalita, anche se oggi si mantiene al di sotto dei 2,58 euro registrati il primo giorno di quotazione e dei 2,8 euro del fair price stimato da Value Track.

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