Il Ftse Italia Servizi Finanziari termina con un progresso dell’1,7% e in linea all’analogo europeo (+1,2%), beneficiando della seduta tonica del comparto bancario (+2,2%) e uniformandosi al Ftse Mib (+1,2%).
Sullo sfondo permangono i timori per il rallentamento della crescita globale, soprattutto a causa della diatriba commerciale a colpi di dazi tra Stati Uniti e Cina, con le due superpotenze che però hanno ripreso i negoziati e raggiunto un accordo di massima. Non bisogna poi dimenticare la questione Brexit.
Sul fronte italiano, il Governo, che ha aggiornato i target della manovra con un tasso di crescita del Pil dello 0,6% e un rapporto deficit/Pil al 2,2% per l’anno prossimo, ha ultimato i dettagli del documento programmatico relativo alla manovra 2020 che ieri doveva essere inviata alla Commissione Europea.
L’ottima seduta del settore creditizio ha impattato anche sui titoli dell’asset management, incluse Fineco (+2,7%) sul Ftse Mib e Banca Generali (+5,7%) sul Mid Cap, con quest’ultima che punta ad una raccolta superiore a 4,5 miliardi per quest’anno.
Sul listino principale risalgono Exor (+1%), che ha concluso l’offerta del bond da 300 milioni, e, in misura minore, Nexi (+0,2%), che ha fissato le condizioni di un bond da 825 milioni.
Tra le Mid Cap in luce Banca Ifis (+2,4%), che ha prorogato al prossimo 31 ottobre il termine per il dialogo in esclusiva con Credito Fondiario. Ok doValue (+1,5%), che ha siglato un accordo con Alpha Bank.
Tra le Small Cap rimbalza Banca Intermobiliare (+4,2%), il cui cda ha varato un nuovo piano industriale al 2024 il cui sviluppo sarà accompagnato da un aumento di capitale da 100 milioni.