La società, specializzata nella produzione di impianti completi a servizio dell’industria della ceramica, ha incontrato la scorsa settimana un gruppo di investitori a seguito della presentazione dei conti del primo semestre 2019.
I risultati dei primi sei mesi sono stati fortemente condizionati da uno scenario che ha visto il mercato di riferimento, i beni strumentali per la produzione ceramica, in contrazione del 12% a livello mondiale e del 24% a livello domestico. Siti B&T è comunque riuscita ancora una volta ad avere risultati migliori rispetto ai propri competitor, limitando il calo all’8,5 per cento.
Da sottolineare inoltre che l’andamento del primo semestre non è particolarmente significativo per quanto riguarda la performance dell’intero anno, data la stagionalità tipica degli ordini che concentra una maggiore quota di fatturato nella seconda parte dell’esercizio, soprattutto nel quarto trimestre (circa il 35-40%).
Una dinamica che nel 2019 risulta essere ancora più marcata e che inevitabilmente influenza anche la marginalità del primo semestre, la cui diminuzione all’1,9% (dal 3,4% nel 1H 2018) è interamente riconducibile ai minori volumi che non hanno consentito un’adeguata copertura dei costi fissi.
Dal lato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto è aumentato da 42,9 milioni al 31 dicembre 2018 a 89,9 milioni al 30 giugno 2019, per effetto di elementi straordinari e ordinari.
L’incremento è infatti principalmente riconducibile alle acquisizioni delle minorities di Ancora e Projecta per 6,3 milioni e in larga parte all’impatto dell’applicazione del principio contabile IFRS 16 per 22,7 milioni, oltre alla normale stagionalità business.
Come spiega l’Amministratore delegato di Siti B&T, Fabio Tarozzi, “il nuovo principio IFRS 16 ha un effetto molto significativo per un’azienda come la nostra che ha in affitto i propri immobili. Una caratteristica che è sempre stata vista come un elemento di flessibilità, ma che con il nuovo principio ha determinato un impatto contabile significativo sul debito”.
Il Ceo conferma comunque che “al netto dell’IFRS 16, degli investimenti in minorities e dell’acquisizione di Diatex, a fine anno l’indebitamento finanziario netto sarà inferiore rispetto al 2018, a conferma di una buona produzione di cash flow”.
Inoltre, “pur prevedendo un calo dei ricavi data la contrazione del mercato, con i volumi realizzati nel secondo semestre ci attendiamo di mantenere per l’intero esercizio una marginalità sostanzialmente in linea al 2018”.
E in uno scenario che dovrebbe confermarsi debole anche nel 2020, il gruppo ha confermato la propria strategia per continuare a fare meglio del mercato portando avanti i propri progetti di crescita per linee interne senza dimenticare eventuali contributi sul fronte M&A.
Da un lato infatti l’internazionalizzazione di Siti B&T, con una quota export che sfiora il 90%, consente di mitigare le difficoltà dei singoli paesi cogliendo eventuali opportunità in aree diverse.
Dall’altro, “intendiamo mantenere il nostro impegno nell’attività di ricerca e sviluppo per salvaguardare i vantaggi competitivi conquistati sul versante tecnologico, che ci consentono di immettere sul mercato prodotti nuovi e innovativi ampliando la gamma anche in settori diversi da quello della ceramica”, prosegue Tarozzi.
Il tutto senza dimenticare il possibile contributo derivante dall’M&A dopo l’acquisizione annunciata lo scorso mese di giugno del 75% di Diatex, attiva nella produzione di utensili diamantati per la lavorazione lapidea e della ceramica, il cui closing è previsto a dicembre per un esborso complessivo di 7,5 milioni (6 milioni alla data del closing e 1,5 milioni dopo 30 mesi).
“Questa operazione – ha commentato l’Ad di Siti B&T – ci permetterà di valorizzare nuove sinergie con le tecnologie di finitura (della controllata Ancora), per poter proporre al mercato nuovi prodotti ad alte prestazioni e nuovi servizi alla clientela”.
Un investimento in una realtà altamente profittevole, con un Ebitda margin di circa il 17,8%, che non solo consentirà di sviluppare sinergie da un punto di vista industriale con le tecnologie sviluppate da Ancora, ma permetterà anche a Diatex di beneficiare del network internazionale di Siti B&T per dare un forte impulso all’export.