Il gruppo ha archiviato i primi nove mesi dell’esercizio con ricavi in calo del 6% a 441,5 milioni, complice il perdurare delle difficoltà nel settore della carta stampata. L’Ebitda è cresciuto del 14% a 36 milioni, beneficiando soprattutto dell’impatto positivo dell’applicazione dell’IFRS 16. Il periodo si è chiuso con una perdita netta di 18 milioni rispetto a un utile di 7,8 milioni nei primi nove mesi del 2018, risentendo in particolare dell’effetto della cessione di Persidera (-16,9 milioni).
Gedi ha chiuso i primi nove mesi del 2019 con ricavi in calo del 6% a 441,5 milioni rispetto al pari periodo 2018.
In particolare, i ricavi diffusionali sono diminuiti del 4,8% a 205,2 milioni, in un mercato che ha registrato un calo dell’8,2% delle vendite dei quotidiani in edicola e abbonamento (secondo i dati Ads).
I ricavi pubblicitari si sono ridotti del 7% a 206,4 milioni, in un periodo in cui gli investimenti pubblicitari hanno subito una contrazione dl 5,9% (dati Nielsen Media Research).
Infine, i ricavi derivanti dalle attività digitali rappresentano complessivamente il 12% del
fatturato consolidato (14,8% sul brand Repubblica) ed i prodotti digitali delle diverse testate del Gruppo hanno raggiunto a fine settembre 2019 i 126 mila abbonati.
Per quanto riguarda la gestione operativa, l’Ebitda rettificato ha segnato un +13,6% a 35,9 milioni con un’incidenza sul fatturato all’8,1% (+140 punti base), beneficiando in particolare dell’effetto positivo dell’applicazione dell’IFRS 16 per 10,8 milioni.
L’Ebit rettificato invece è diminuito del 31,4% a 12 milioni (11,5 milioni ante IFRS 16) con un ros in calo al 2,7% (-100 punti base), complice l’incremento degli ammortamenti del 70% a 24 milioni.
Il periodo si è chiuso con una perdita netta di 18,3 milioni (-17,3 milioni ante IFRS 16), a fronte di un utile netto pari a 7,8 milioni nei primi nove mesi del 2018, includendo gli effetti della cessione di Persidera per -16,9 milioni e oneri di ristrutturazione per 4,9 milioni.
In particolare, la partecipazione di Gedi al 30% nella società Persidera è stata svalutata (-16,9 milioni), a seguito della sottoscrizione di un accordo con F21 e Ei Towers per la cessione della stessa, avvenuta il 5 giugno 2019 d’intesa con Tim (altra parte venditrice).
Dal lato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto è aumentato a 177 milioni rispetto ai 103,2 milioni di fine dicembre 2018, per effetto dei pagamenti relativi ai piani di riorganizzazione in corso (25,6 milioni) e dell’applicazione dell’IFRS 16 (58,6 milioni).
In merito alle prospettive sull’intero 2019, non si intravedono evoluzioni di mercato significativamente diverse da quelle che hanno interessato i primi nove mesi.
Gedi prevede di chiudere l’esercizio con un risultato positivo, escludendo l’effetto della cessione di Persidera e di altri asset non core.
Nel corso del quarto trimestre il gruppo editoriale proseguirà il rilancio del quotidiano La Repubblica (con ristrutturazione della redazione), la razionalizzazione a seguito della chiusura di due ulteriori stabilimenti di stampa, il riassetto di Gedi News Network, oltre che lo sviluppo delle piattaforme tecnologiche (CRM e sistemi editoriali).