Alcuni fondi infrastrutturali, tra cui Macquarie e Gic, sarebbero stati invitati da Telecom Italia a investire in Open Fiber, nell’ambito di un progetto di integrazione fra le due reti in fibra che dovrebbe prendere corpo l’anno prossimo.
A riportarlo è Reuters, citando fonti vicine alla situazione, secondo cui i fondi infrastrutturali (circa 15, tra cui anche Brookfield e Ardian) starebbero firmando o valutando di firmare un accordo di riservatezza.
Ricordiamo che a giugno Tim, Cassa Depositi e Prestiti ed Enel hanno sottoscritto un Accordo di Confidenzialità volto ad avviare un confronto finalizzato a valutare possibili forme di integrazione delle reti di Tim e Open Fiber, anche attraverso operazioni societarie.
Negli ultimi mesi l’Ad Gubitosi ha potuto portare avanti i lavori, approfittando di un clima più sereno tra i soci Vivendi (primo azionista con il 23,9% del capitale) ed Elliott (terzo socio con il 9,8% delle quote). Questo grazie anche alla mediazione di CDP (secondo azionista con il 9,9%), che controlla Open Fiber pariteticamente con Enel e punta alla creazione della rete unica.
Resta da definire la modalità di esecuzione del progetto, ma nel frattempo le parti starebbero convergendo sulla valutazione di Open Fiber, tra i 4 e i 5 miliardi.
Tim, Cdp, Enel non hanno commentato, così come i fondi citati.