Utility (-1,2%) – Resiste A2A (-0,2%)

Ieri il Ftse Italia Servizi Pubblici ha riportato un -1,2%, al di sotto del corrispondente indice europeo di confronto (-0,1%).

Chiusura contrastata per i listini europei, con il Ftse Mib fanalino di coda e in calo dello 0,6 per cento. L’attenzione si è concentrata sul caos Brexit. Il premier britannico Boris Johnson resta in attesa della decisione dei 27 Paesi europei sulla possibilità di prorogare ulteriormente l’uscita dall’Unione del Regno Unito, con il presidente del Consiglio Europeo, Donald Tusk, che spinge per un rinvio al 31 gennaio.

Sull’obbligazionario il rendimento del Btp decennale risale, in controtendenza, a 0,93% e lo spread dal Bund si amplia a 133 punti base (fonte Bloomberg). In Italia resta centrale la questione della riduzione del debito pubblico che, secondo il Ministro delle Finanze Roberto Gualtieri, per essere credibile deve avvenire in modo graduale e sostenibile.

Il Ministro, a commento della lettera giunta ieri da Bruxelles, ha sottolineato che non viene contestata la legge di bilancio ma che sono stati chiesti chiarimenti sul rientro del debito. Chiarimenti cui, garantisce Gualtieri, il Governo sta rispondendo in un clima di dialogo proficuo.

Tornando alle Utility e Rinnovabili, vendite senza eccezioni tra le tre le Big.

A2A contiene le perdite, chiudendo in flessione dello 0,2 per cento. Stando alle ultime parole dell’Ad Camerano, gli ultimi mesi dell’anno si preannunciano forieri di sviluppi sul fronte M&A. Temi caldi infatti Renvico, Sorgenia e la Divisione Ambiente di Unieco.

Enel (-1,4%) nella settimana dal 14 al 18 ottobre 2019 ha acquistato 143.818 azioni proprie al prezzo medio ponderato di 6,79 euro per azione, per un controvalore complessivo di 976.896,38 euro. A seguito degli acquisti effettuati, la società detiene 779.168 azioni proprie, pari allo 0,007664% del capitale sociale.

Rossi anche sulle Mid, con in coda Acea (-1,7%).

Tra i titoli a minore capitalizzazione, acquisti solo su Biancamano (+3%) e Acsm Agam (+0,3%).