Analisi tecnica – Campari: quadro grafico ancora negativo nel medio periodo

Dalla fine di giugno le quotazioni dei titoli del gruppo attivo nel settore del beverage di marca hanno avviato un movimento discendente che, per ben due volte, si è spinto fino all’importante supporto in area 7,85 euro. Il rimbalzo avviato a metà della scorsa settimana dai corsi delle azioni Campari, anche se ha consentito di allentare la pressione dei venditori, non è però riuscito a favorire un allungo al di sopra della trendline discendente di medio periodo attualmente in transito in area 8,30 euro.

In un quadro grafico che rimane, quindi, negativo nel medio periodo, un nuovo segnale di debolezza per le quotazioni dei titoli del gruppo guidato da Robert Kunze-Concewitz potrebbe arrivare dalla rottura al ribasso di un primo supporto statico posizionato a 7,975 euro che, tuttavia, dovrà essere confermata dal cedimento del successivo supporto statico individuabile a 7,85 euro. In questo scenario negativo, i corsi delle azioni Campari potrebbero poi essere proiettati verso un primo obiettivo ribassista di breve periodo posizionabile a 7,68 euro, al di sotto del quale il successivo target è individuabile a quota 7,545 euro.

Il sopracitato rimbalzo potrebbe assumere le caratteristiche di un vero e proprio trend rialzista di breve termine nel caso in cui le quotazioni dei titoli del gruppo di Sesto San Giovanni oltrepassino di slancio la resistenza statica, ma anche dinamica (trendline ribassista di medio termine), individuabile a 8,323 euro in quanto il conseguente miglioramento del quadro grafico potrebbe consentire un allungo in direzione della successiva barriera posizionabile a 8,47 euro. L’eventuale breakout di questa resistenza statica potrebbe poi permettere ai corsi delle azioni Campari di accelerare verso gli obiettivi rialzisti di breve periodo individuabili rispettivamente a 8,625 euro prima e a quota 8,835 euro in seguito.

La performance da inizio anno dei titoli Campari è pari a +11% (+14,6% nell’intero 2018) e il target price medio sulla base dei contributi dei 21 analisti rilevati da Bloomberg è pari a 8,40 euro, con un potenziale rialzista del 2,4 per cento. Da segnalare che domani saranno pubblicati i risultati relativi al 3° trimestre del 2019 che potrebbero implicare un deciso incremento aumento della volatilità.

Quotazione di riferimento: 8,20 euro

 

+7,7% è il potenziale rialzista rispetto alla quarta resistenza a 8,835 euro;

+5,2% è il potenziale rialzista rispetto alla terza resistenza a 8,625 euro;

+3,3% è il potenziale rialzista rispetto alla seconda resistenza a 8,470 euro;

+1,5% è il potenziale rialzista rispetto alla prima resistenza a 8,323 euro;

 

-2,7% è la potenziale flessione rispetto al primo supporto a 7,975 euro;

-4,3% è la potenziale flessione rispetto al secondo supporto a 7,85 euro;

-6,3% è la potenziale flessione rispetto al terzo supporto a 7,68 euro;

-8,0% è la potenziale flessione rispetto al quarto supporto a 7,545 euro.