Avio – Grande interesse alla Star Conference per il ritorno al volo di Vega e l’arrivo di Vega C

“Siamo molto soddisfatti della nostra Star Conference e degli incontri che abbiamo avuto con una ventina di investitori istituzionali, equamente divisi tra chi già ci conosceva e chi invece si avvicinato solo oggi alla nostra realtà”.

È questo il commento di Giulio Ranzo, amministratore delegato di Avio, dopo la Star Conference di Londra, evento dove Borsa Italiana ha messo in contatto le società quotate sul segmento Star con una platea di investitori istituzionali italiani ed esteri.

L’accoglienza, racconta, “è stata infatti decisamente ottima, sia da parte dei nostri investitori che ci conoscono bene sia da coloro che, italiani e stranieri, ci incontravano per la prima volta attratti dal business dello spazio, che continua a ispirare molta curiosità e appetito grazia alla sua unicità e al suo fascino”.

Ma non si tratta solo di questo, poiché “gli investitori sono stati molto attenti nell’ascoltare gli update sui trend di mercato e soprattutto su come il management sta implementando le misure per tornare al volo con Vega il prossimo marzo e per il primo volo di Vega C entro il primo semestre del 2020”.

C’è infatti grande attesa da parte del mercato verso la ripresa dei lanci di Vega, interrotti solo da un unico fallimento arrivato dopo una striscia record di 14 lanci completati con successo.

Questo aspetto, in particolare, “ha riscontrato un forte interesse da parte degli investitori stranieri che stanno tornando a investire in Avio dopo aver compreso come stiamo affrontando il piano per il ritorno al volo di Vega”.

Un ritorno che “è favorito anche da una struttura azionaria dove più del 65% delle azioni fa parte del flottante, non sono presenti azionisti di controllo e il management partecipa all’azionariato con il 4% del capitale”.

Questo, conclude Ranzo, “ci permette di presentarci al mercato come una vera e propria public company, una caratteristica che assume ancora più valore in piazze internazionali come quella di Londra”.