Il gruppo ha chiuso i primi nove mesi del 2019 con ricavi in calo del 2,4% a 2.011 milioni, con la controllata Kos che ha segnato un fatturato ia crescita del 4,3% a 420 milioni, mentre quello di Sogefi ha registrato una contrazione del 3,2% a 1.149 milioni e quello di Gedi del 6% a 442 milioni.
L’Ebitda è cresciuto del 5,5% a 247,4 milioni con un’incidenza sul fatturato salita al 12,3% (+90 punti base), beneficiando soprattutto dell’applicazione dell’IFRS 16 al netto del quale il margine operativo lordo si è attestato a 201,8 milioni.
L’Ebit invece è diminuito del 27% a 81,3 milioni con una marginalità al 4% (-140 punti base), complice l’incremento degli ammortamenti.
Il periodo si è chiuso con un calo dell’utile netto a 7,2 milioni. Escludendo l’impatto della svalutazione registrata da GEDI sulla partecipazione Persidera nella prospettiva della sua dismissione (-7,7 milioni), l’effetto dei nuovi principi contabili (-2,6 milioni) e gli oneri non ricorrenti sostenuti dalla capogruppo, in particolare per l’operazione di fusione per incorporazione di Cir in Cofide, il risultato netto ammonta a 20,3 milioni.
Dal lato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto è aumentato a 791 milioni rispetto ai 297 milioni al 31 dicembre 2018. Escludendo l’impatto dell’IFRS 16, l’indebitamento finanziario netto risulta pari a 358,1 milioni.
Per quanto riguarda l’evoluzione della gestione, l’andamento nella parte restante dell’anno dipenderà dall’evoluzione nei tre settori di attività.
Per quanto riguarda KOS, nel corso del quarto trimestre si prevede che venga confermata la crescita dei nove mesi precedenti, cui dovrebbe sommarsi il consolidamento dell’acquisizione in Germania.
Per quanto riguarda Sogefi e Gedi, l’andamento nella parte restante dell’anno dipenderà dall’evoluzione del mercato automotive e di quello editoriale in Italia, entrambi caratterizzati, allo stato attuale, da andamenti non favorevoli e da un quadro di sostanziale incertezza delle previsioni.