Obbligazioni – Mercati titubanti in attesa di Powell

Le notizie positive che arrivano dal fronte economico non sono sufficienti a mantenere l’abbrivio delle piazze azionarie nel giorno in cui la Fed comunicherà al mercato le sue decisioni.

Il rialzo inaspettato delle vendite al dettaglio in Giappone di settembre valutate anno su anno non riescono a dare una svolta al rialzo al Nikkei che si muove in sintonia con il panorama asiatico improntato al ribasso dopo la chiusura tiepida di Wall Street.

Il dollaro si indebolisce e si riporta attorno a 1,1120, mentre la sterlina dimostra di avere ampiamente scontato in anticipo l’ennesima puntata della saga della scadenza mobile Brexit, ormai pacificamente spostata al 2020 dopo che Johnson ha ottenuto la chiamata alle urne per metà dicembre, esito dal quale dipenderà oltre che il destino politico del Premier, forse anche la comparsa di una luce in fondo al tunnel della storia infinita che accompagna il destino di Londra e Ue.

Sul fronte italiano, le osservazioni di Bruxelles sulla manovra sembrano più un monito velato al mantenimento alla stabilità delle decisioni e del Governo, la cui tenuta è stata sicuramente messa in discussione dopo il risultato delle regionali in Umbria. Mentre la maggioranza si ricompatta, crescono naturalmente i malumori all’interno del Movimento 5 Stelle che dal test elettorale è risultato il vero penalizzato in termini di perdita di consenso popolare.

Il Btp, al momento, sembra sufficientemente imperturbabile e mantiene costante il suo distacco dal riferimento del Bund con uno spread fermo in area 143-145, mentre il movimento al rialzo registrato in questi giorni sul mercato dei benchmark fa più fatica a confermare anche stamane l’inversione anche solo marginale dei tassi vista già nella giornata di ieri.

Corporate high-yield sempre  prudenti con spread al ribasso in sintonia con i movimenti delle Borse e in maniera finalmente omogenea di 3/4 centesimi per euro e dollari che si portano rispettivamente a livello di 360 e 385 punti base.