Il gruppo ha archiviato i primi nove mesi del 2019 con ricavi in aumento del 10% a 1,2 miliardi. L’Ebitda ha registrato un incremento del 14% a 189 milioni con una marginalità al 15,7%, record per il periodo dal 2006. Deciso progresso dell’utile netto del 27% a 46 milioni, mentre l’indebitamento finanziario netto è diminuito a 418 milioni da 429 milioni al 31 dicembre 2018 grazie alla buona generazione di cassa.
Piaggio ha chiuso i primi nove mesi del 2019 con risultati in deciso miglioramento rispetto al pari periodo 2018, registrando maggiori investimenti e una riduzione del debito.
Nel dettaglio, i ricavi sono aumentati del 9,8% a 1.200,5 milioni (+8,2% a parità di cambi). I volumi di vendita sono cresciuti del 2,1% a 479.200 veicoli, trainati in particolare dal forte incremento dell’area Asia Pacific (+18,7%), seguita dall’area Emea e Americas (+4%), mentre l’India ha registrato una flessione del 4,6% causata da un generalizzato rallentamento dei consumi.
Il settore delle due ruote ha registrato volumi in aumento del 3,1% a 321.900 veicoli con un fatturato di 854,1 milioni (+10,6% rispetto al pari periodo 2018), mentre i veicoli commerciali hanno segnato volumi in linea ai primi nove mesi 2018 a 157.400, generando ricavi per 321,4 milioni (+7,8%).
Migliorano i margini operativi, con l’Ebitda che ha riportato un progresso del 13,7% a 188,8 milioni (183,2 milioni escludendo gli effetti dell’IFRS 16) con una marginalità al 15,7% (+50 punti base), il valore più alto registrato nel periodo dall’Ipo nel 2006.
L’Ebit è cresciuto del 17,2% a 99,5 milioni con un ros all’8,3% (+50 punti base), nonostante l’incremento degli ammortamenti. Escludendo gli effetti dell’IFRS 16, l’Ebit sarebbe pari a 99,1 milioni
Il periodo si è chiuso con un utile netto aumentato del 27% a 46 milioni, anche grazie a una lieve riduzione degli oneri finanziari netti e del tax rate.
Dal lato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto è diminuito a 405,1 milioni rispetto a 429,2 milioni al 31 dicembre 2018.
L’ammontare a fine settembre è in linea con il corrispondente dato al 30 settembre 2018, nonostante l’impatto negativo di 19 milioni derivanti dall’adozione del principio contabile IFRS 16 e quello derivante dalla modifica alla politica sui dividendi introdotta a luglio 2019, che ha portato al pagamento a settembre scorso di un acconto per complessivi 19,6 milioni.