Pirelli – Aumentato i ricavi ma diminuisce la marginalità nel 3Q 2019, abbassato il target sull’Ebit

Il gruppo ha archiviato il terzo trimestre 2019 con ricavi in aumento del 6,7% a 1,38 miliardi, con un miglioramento del price/mix, volumi sostanzialmente flat e beneficiando dell’impatto positivo del Forex. In diminuzione i margini complice la pressione sui prezzi, mentre il risultato netto delle attività correnti è diminuito del 60% a 79 milioni. Sostanzialmente stabile il debito a 4,5 miliardi. Riviste al ribasso le stime 2019 sull’Ebit adjusted anche per i maggiori costi di insaturazione della capacità Standard e per il deterioramento dello scenario inflattivo. Rinviata al 1Q 2020 la presentazione del nuovo piano industriale.

Pirelli ha diffuso ieri a mercati chiusi i conti del terzo trimestre 2019, ancora condizionati dalla debolezza del mercato auto globale che nel periodo ha visto una contrazione del 3,2% della produzione.

Un rallentamento che ha comportato un calo del 3,9% della domanda Tyre, con un impatto negativo sui prezzi poiché molti operatori hanno indirizzato al canale Ricambi la produzione originariamente prevista per il Primo Equipaggiamento, al fine di garantire un adeguato livello di saturazione delle fabbriche e contenere le scorte.

Nel dettaglio, i ricavi hanno segnato un +6,7% (+4,1% la crescita organica) a 1.382 milioni, con volumi sostanzialmente stabili (+0,6%) e un miglioramento del price/mix (+3,5%), più contenuto però rispetto ai precedenti due trimestri (+7,7% nel 1Q e +5,1% nel Q2).

Positivo l’impatto del Forex (+2,6%). In particolare, i volumi High Value sono cresciuti del 10,2%, mentre quelli del segmento Standard sono diminuiti dell’8,8 per cento.

A livello di gestione operativa, l’Ebitda adjusted ante costi di start-up è cresciuto del 6,7% a 314 milioni, con un’incidenza sul fatturato stabile al 25,3% beneficiando dell’impatto dell’applicazione dell’IFRS 16 per circa 26 milioni.

L’Ebit adjusted ante costi di start-up ha segnato un -2,7% a 252 milioni con una marginalità in calo al 18,2% (-180 punti base), anche a seguito di maggiori costi di insaturazione della capacità Standard connessi a una minore produzione per normalizzarne il livello delle scorte.

Il risultato netto delle attività in funzionamento è diminuito del 60% a 79 milioni.

Dal lato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto si è attestato a 4.480 milioni (4.002 milioni escludendo l’impatto dell’IFRS 16), sostanzialmente in linea ai 4.492 milioni al 30 giugno 2019.

Pirelli ha nuovamente rivisto i target 2019. I ricavi sono previsti in aumento del 2,5% oltre i 5,3 miliardi, nella parte alta del range dell’1,5-2,5% comunicato in precedenza, con un calo dei volumi del 2% (tra il -2,5% e il -2% la precedente indicazione) e un effetto cambi nullo.

Il price/mix è atteso in miglioramento del 4,5% (tra il 4,5% e il 5% la precedente indicazione), mentre il margine Ebit adjusted è previsto tra il 17% e il 17,5% (tra il 18% e il 19% la precedente indicazione).

Il gruppo, infine, ha rinviato la presentazione del nuovo piano industriale 2020-2022 al primo trimestre dell’anno prossimo, originariamente prevista l’11 dicembre 2019.