Il gruppo ha archiviato il periodo luglio-settembre 2019 con ricavi in calo dell’1% a 27,3 miliardi, registrando comunque una buona performance operativa grazie soprattutto al contributo del Nord America. L’Ebit adjusted è aumentato del 4,6% a 1,96 miliardi con una marginalità salita al 7,2%, mentre l’utile netto adjusted è diminuito del 6% a 1,26 miliardi. Confermati i target per l’intero esercizio.
Fca ha chiuso il terzo trimestre del 2019 con un calo delle consegne complessive del 9% a 1.059.000 veicoli, realizzando ricavi per 27,3 miliardi (27,9 miliardi il consensus) in calo dell’1% rispetto al pari periodo 2018.
A livello di aree geografiche, i ricavi in Nord America sono rimasti sostanzialmente stabili a 19 miliardi, con i minori volumi compensati dal mix favorevole e dall’effetto prezzi positivo che ha portato l’Ebit adjusted oltre i 2 miliardi (+4%) con una marginalità record al 10,6% (+40 punti base) nonostante la riduzione dello stock presso la rete di vendita.
In area Apac, i ricavi sono aumenti del 18% a 687 milioni mentre l’Ebit adjusted è migliorato di 86 milioni rimanendo però negativo per 10 milioni. In Europa, il fatturato è diminuito del 6% a 4,66 miliardi con un Ebit adjusted negativo per 55 milioni, mentre in Latam i ricavi sono cresciuti del 10% a 2,2 miliardi e l’Ebit adjusted dell’83% a 152 milioni.
Infine, Maserati ha registrato un fatturato in calo del 38% a 394 milioni principalmente per effetto della contrazione dei volumi con consegne diminuite del 48 per cento.
Nel complesso, l’Ebit adjusted è aumentato del 4,6% a 1,96 miliardi (1,97 miliardi il consensus) con una marginalità salita al 7,2% (+40 punti base).
L’utile netto adjusted è sceso del 6% a 1,26 miliardi (1,28 miliardi il consensus), mentre il risultato netto ha evidenziato una perdita di 179 milioni complici svalutazioni per 1,4 miliardi legate alla razionalizzazione dei piani di portafoglio prodotti principalmente in Europa.
Il free cash flow industriale è pari a 0,2 miliardi, comprensivo di investimenti per 2,2 miliardi.