Mattinata sottotono per le principali piazze europee, che dopo un avvio in territorio positivo hanno risentito degli ultimi aggiornamenti sul fronte commerciale Usa-Cina.
Intorno alle ore 12:00, il Ftse Mib di Milano, unica eccezione del Vecchio Continente, si muove sulla parità mentre il Dax di Francoforte cede lo 0,3%, il Cac40 di Parigi lo 0,4%, il Ftse 100 di Londra lo 0,9% e l’Ibex35 di Madrid lo 0,3 per cento.
I mercati hanno accolto negativamente la notizia riportata da Bloomberg secondo cui i funzionari cinesi dubiterebbero della possibilità di raggiungere un accordo di lungo termine con il Presidente Donald Trump, alla luce della sua natura impulsiva.
Un aggiornamento negativo che segue l’annullamento del vertice Apec da parte del governo Cileno a causa delle proteste in corso nel paese, dove il presidente americano Donald Trump e quello cinese Xi Jinping avrebbero dovuto incontrarsi.
Il tutto all’indomani dell’atteso taglio dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve, che aveva sostenuto le contrattazioni dei principali indici europei nelle prime battute della seduta.
Come ampiamente previsto dagli analisti, la Fed ha abbassato il costo del denaro per la terza volta consecutiva dopo i tagli di luglio e settembre, segnalando l’intenzione di mettere in pausa, per il momento, il ciclo di accomodamento monetario a meno di significativi cambiamenti dell’outlook.
Preoccupazioni riguardanti il rallentamento dell’economia mondiale continuano al tempo stesso ad arrivare dalla Cina, dove il Pmi manifatturiero di ottobre è sceso ai minimi da otto mesi a 49,3 punti, deludendo le previsioni di una lettura stabile a 49,8 punti.
Nel corso della mattinata sono state diffuse la lettura preliminare del Pil del terzo trimestre della zona euro, rivelatasi sostanzialmente in linea con le attese, e l’inflazione di ottobre che ha invece messo in evidenza un incremento superiore al consensus.
Sul forex, il biglietto verde si indebolisce nei confronti delle altre valute dopo il nuovo taglio dei tassi della Fed, con il cambio euro/dollaro salito a 1,1163 e il dollaro/yen sceso a 108,3.
Sull’obbligazionario, il rendimento del decennale italiano si attesta allo 0,92%, con il relativo spread verso il Bund tedesco a 133 punti base.
Tra le materie prime, scendono le quotazioni del greggio con il Wti e il Brent rispettivamente a 54,94 dollari al barile (-0,2%) e 60,15 dollari al barile (-0,1%).
Tornando a Piazza Affari, continua il rally di Fca (+9,2%) sostenendo anche il rialzo di Exor (+5%), dopo la conferma dell’avvio delle trattative per una fusione paritetica con PSA. Debole Tenaris (-2,2%) dopo i risultati trimestrali.