Saras ha chiuso i primi nove mesi dell’anno con ricavi pari a 7.106 milioni rispetto agli 8.961 milioni dei 9M 2018. Una variazione che riflette anche la diversa classificazione delle attività di trading, al netto delle quali si rileva una flessione del 2 per cento.
Inoltre, il fatturato risente del minor livello delle quotazioni petrolifere, con la benzina attestatasi su una media di 599 $/ton (vs 683 $/ton nei 9M 18) e il diesel su una media di 588 $/ton (vs 638 $/ton nei 9M 18).
Nella gestione operativa l’Ebitda comparable è diminuito del 20,2% a 217,6 milioni, per effetto principalmente della contrazione dei business Power e Raffinazione.
Quest’ultimo, oltre a scontare gli effetti di ciclo manutentivo che ha generato una penalizzazione di 60 milioni, ha dovuto affrontare un contesto di settore meno favorevole, evidenziando così un calo del 17,3% a 66,5 milioni.
L’EMC Benchmark si è infatti attestato su una media di 1,4 $/bl contro i 2,4 dollari dei 9M 18, mentre il margine di raffinazione di Saras ha raggiunto i 4,1 $/bl, superiore di 2,7 dollari rispetto all’EMC Benchmark ma inferiore ai 4,7 dollari dell’anno precedente.
Il crack spread della benzina è passato da 9,7 a 7,1 $/bl, solo parzialmente compensato dal’incremento del crack spread del diesel da 13,4 a 14,2 $/bl, per un effetto complessivo negativo sulla produzione di 40 milioni.
In diminuzione a 123,1 milioni (-26,2%) anche il risultato della divisione Power, appesantita dal minor valore della tariffa CIP6/92, dal maggior costo del TAR e dai costi fissi più elevati legati a un importante programma manutentivo.
Invariato invece l’Ebitda comparable del business Eolico a 6,8 milioni, dove i maggiori volumi prodotti hanno compensato il calo delle tariffe.
Cresce invece il Marketing a 17,7 milioni (+10,6%), grazie ai migliori margini realizzati sull’extra rete e alla riduzione dei costi fissi.
L’Ebit comparable si è quindi quasi dimezzato a 74 milioni mentre l’utile netto comparable è diminuito del 65,8% a 20,2 milioni, in miglioramento rispetto ai primi sei mesi dell’anno grazie al buon risultato del terzo trimestre.Infine, dal lato patrimoniale, la posizione finanziaria netta è passata in negativo per 15 milioni rispetto alla liquidità netta di 46 milioni rilevata a fine anno 2018.
Al netto degli effetti dell’applicazione dell’IFRS 16, pari a un maggiore debito per 43,5 milioni, la posizione finanziaria netta evidenzia al 30 giugno liquidità netta pari a 28,6 milioni.