Reno De Medici – L’M&A spinge i ricavi nei 9M19

Il gruppo ha chiuso i primi nove mesi del 2019 con ricavi in crescita del 21% a 536,6 milioni, beneficiando in particolare del contributo della neo-acquisita Barcelona Cartoboard (consolidata dal 1° novembre 2018) per 101,3 milioni.

A livello organico, il fatturato è diminuito di circa il 2% per effetto della diminuzione dei prezzi di vendita nel segmento WLC, parzialmente compensati dall’aumento dei prezzi FBB e dall’incremento dei volumi venduti registrato nel terzo trimestre.

In termini di mercati geografici, con l’acquisizione della cartiera spagnola Barcelona Cartonboard, l’incidenza delle vendite sul mercato italiano rispetto alle vendite del Gruppo si è ridotta dal 33,8% al 28,8%, mentre a livello assoluto il loro valore è aumentato, per effetto dell’incremento dei volumi venduti in questo mercato (154,5 milioni rispetto a 150,7 nei primi nove mesi del 2018).

L’Europa continua a rappresentare il principale mercato del gruppo, con un’incidenza che è passata dal 54,2% (240,9 milioni) al 57,5% (308,8 milioni). Anche le vendite nel resto del mondo sono cresciute dal 12% (53,2 milioni) al 13,7% (73,3 milioni), in quanto tipicamente RDM Barcelona esporta una quota dei suoi prodotti verso alcuni di questi Paesi.

Per quanto riguarda la gestione operativa, l’Ebitda ha segnato un +12,7% a 56,1 milioni con un’incidenza sui ricavi diminuita al 10,5% (-70 punti base), riflettendo anche una marginalità operativa di Barcelona Cartoboard ancora inferiore a quella media del gruppo essendo il piano di integrazione alle prime fasi di realizzazione.

L’Ebit è aumentato del 3,55 a 34,1 milioni, con un’incidenza sul fatturato in calo al 6,4% (-100 punti base), complici anche i maggiori ammortamenti.

Il periodo si è chiuso con un calo dell’utile netto del 4,6% a 31,1 milioni, con il dato dello scorso anno che beneficiava di proventi da partecipazioni derivanti dalla valutazione al fair value di PAC Service per 3 milioni.

Dal lato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto è aumentato a 72,5 milioni dai 66,8 milioni al 31 dicembre 2018, con un free cash flow operativo di 23,3 milioni assorbito da investimenti per 18,6 milioni, dal pagamento di 2,6 milioni di dividendi e dall’effetto dell’IFRS 16 per 13 milioni.