La società del risparmio gestito ha archiviato un ottimo trimestre con ricavi in crescita del 25,5% a 238,4 milioni, costi operativi in calo e costi di acquisizione in aumento al ritmo delle commissioni ricorrenti. Il favorevole mix ha permesso all’utile netto di lievitare del 92,3% a 75,5 milioni.
Azimut si appresta ad archiviare l’ultimo anno del proprio business plan avendo centrato tutti gli obiettivi finanziari, anche grazie allo sprint dei conti del terzo trimestre 2019, che ha registrato un utile netto di 79 milioni, ed ora la società è già pienamente focalizzata sui target della nuova strategia.
Se nei 5 anni alle spalle la sfida era quella dell’internazionalizzazione, ora, con il 29% delle masse che viene dall’estero, il nuovo obiettivo è quello dello sviluppo nel settore dei private market e proprio a settembre Azimut ha lanciato la propria piattaforma di investimenti alternativi dedicata al retail con l’obiettivo di raggiungere 10 miliardi di asset nei prossimi 5 anni.
Nella tabella seguente riportiamo il confronto tra i conti economici trimestrali di Azimut.
Il totale dei ricavi ha raggiunto i 238,4 milioni, in crescita del 25,5% rispetto al terzo trimestre 2018. Tutte le componenti hanno contribuito in modo positivo.
Le commissioni ricorrenti si sono attestate a 192,6 milioni, in aumento del 21,0% rispetto all’anno precedente. Notevole il balzo in avanti delle commissioni di performance, incrementate del 70,7% a 25,2 milioni, anche grazie all’andamento dei mercati. I ricavi assicurativi sono saliti del 28,5% a 16,0 milioni, mentre gli altri ricavi hanno segnato un +28,6% a 4,6 milioni.
I costi di acquisizioni hanno seguito l’espansione delle commissioni ricorrenti con un aumento del 21,3% a 97,2 milioni.
Il margine lordo ha quindi toccato i 141,2 milioni (+28,6%).
Ottimo il controllo dei costi, con le spese per il personale lievitate in misura meno che proporzionale rispetto ai ricavi (+2,6% a 24,1 milioni), mentre gli altri costi operativi sono scesi dell’8,5%.
In seguito alle dinamiche sopra descritte il reddito operativo ha raggiunto gli 87,9 milioni con un incremento del 61,6%.
In miglioramento il saldo della gestione finanziaria a 2,3 milioni (-67,2%).
Dopo un risultato della gestione straordinaria negativo per 1,6 milioni, imposte per 5,0 milioni e minorities per 3,5 milioni, l’utile netto si è fissato a 75,5 milioni il 92,3% in più rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente.