Il Ftse Italia Banche chiude con un leggero rialzo dello 0,1% e allineato all’omologo europeo (+0,2%), tenendo a galla anche il Ftse Mib (0,0%).
Sullo sfondo permangono i timori per il rallentamento della crescita globale, soprattutto a causa della diatriba commerciale a colpi di dazi tra Stati Uniti e Cina, con le due superpotenze che però hanno ripreso i negoziati e raggiunto un accordo di massima, su cui è aumentato l’ottimismo che possa essere ratificato nelle prossime settimane.
Intanto, è stata raggiunta un’intesa tra Regno Unito e Unione Europea sulla Brexit, anche se quest’ultima è slittata al 31 gennaio 2020.
Sul fronte italiano, il Governo ha inviato la manovra 2020 alle Camere, dove è iniziato l’iter per l’approvazione.
In questo contesto, con lo spread Btp-Bund risalito appena sopra 135 pb, sul comparto bancario è scattato qualche realizzo dopo le ultime sedute positive, mentre prosegue la tornata delle trimestrali.
Sul Ftse Mib si mettono in luce UniCredit (+1%), che prosegue con il de-risking e il cui cda si è riunito ieri per l’approvazione dei conti, e Bper (+0,7%), il cui board approverà oggi i risultati.
Sul Mid Cap ritraccia Mps (-2,9%), dopo la trimestrale e con il mercato che resta in attesa di novità sui dettagli dell’uscita del Mef dal capitale e sul de-risking.
Tra le Small Cap focus su Carige, che rimane sospesa dalle negoziazioni, con l’assemblea straordinaria del 20 settembre che ha dato l’ok al piano di rafforzamento patrimoniale da 900 milioni, di cui 700 milioni come aumento di capitale. Nel frattempo, l’amministrazione straordinaria è stata prorogata a fine anno. Il tutto in attesa della prossima fase.