Brembo – Tenuta dei fondamentali nonostante le difficoltà dell’automotive nei 9M19

Brembo ha chiuso i primi nove mesi 2019 con ricavi in calo dell’1,4% a 1,971 miliardi (-0,9% a perimetro costante).

Per quanto riguarda i segmenti di mercato, le applicazioni per auto sono diminuite del 4,2% a 1.462 milioni in conseguenza dei pesanti cali generalizzati sul mercato dei veicoli a quattro ruote.

In crescita, invece, tutti gli altri settori, con un +5,9% a 202 milioni delle applicazioni per motocicli, un +9,3% a 210 milioni dei veicoli commerciali e un +7,3% a 97 milioni del settore delle competizioni.

A livello geografico, le vendite sono diminuite del 2,5% in Italia e del 14,1% in Germania, mentre sono aumentate in Francia del 5,5% e sono stabili nel Regno Unito. Per quanto riguarda i paesi asiatici, l’India cresce del 16,7% e la Cina dello 0,6%, mentre il Giappone è in calo del 10,2%.

Le vendite in Nord America (USA, Canada e Messico) sono in aumento del 3,1%, mentre il Sudamerica decresce del 17,8% (+6,9% a parità di perimetro). A partire dal 30 giugno 2019, infatti, Brembo ha deciso di cessare la propria attività industriale nell’impianto di Buenos Aires, cui seguirà la liquidazione della società Brembo Argentina.

Sostanziale tenuta dei margini operativi, con l’Ebitda in crescita del 3,7% a 394 milioni e un’incidenza sui ricavi salita al 20% (+100 punti base). Al netto dell’effetto del principio contabile IFRS 16, l’Ebitda si attesta a 377 milioni.

L’Ebit invece è diminuito del 6,6% a 249 milioni con un ros al 12,6% (-70 punti base), complice l’incremento degli ammortamenti del 28% a 145 milioni. A parità di principi contabili, l’Ebit risulta pari a 247 milioni.

Il periodo si è chiuso con una diminuzione dell’utile netto del 10,7% a 176 milioni, anche a causa di un aumento degli oneri finanziari netti per effetto dell’applicazione dell’IFRS 16.

Il risultato è stato inoltre appesantito da un onere di 6,6 milioni iscritto alla voce risultato derivante da attività operative cessate e legato all’impianto argentino. In applicazione del principio contabile internazionale IFRS 5 sono stati pertanto stornati i ricavi e i costi della società argentina dei primi nove mesi del 2019.

Dal lato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto si è attestato a 239 milioni, in aumento rispetto ai 137 milioni al 31 dicembre 2018 per effetto dell’andamento del capitale circolante, degli investimenti effettuati e dei dividendi pagati. Includendo l’impatto dell’IFRS 16, l’indebitamento finanziario netto risulta pari a 415 milioni.