Buzzi Unicem ha presentato l’aggiornamento gestionale sui primi nove mesi dell’anno, che hanno confermato l’andamento positivo già riscontrato nella prima metà del 2019.
I ricavi consolidati sono infatti cresciuti del 13,4% a 2.424 milioni rispetto al pari periodo del 2018, supportati da un effetto cambi favorevole per 61,8 milioni.
A parità di cambi e di perimetro, il giro d’affari mostra comunque un incremento del 9,9% grazie a un effetto volumi positivo per 96,9 milioni a un effetto prezzo favorevole per 98,1 milioni.
L’indebitamento finanziario netto al 30 settembre 2019 si è attestato a 710,1 milioni, in calo rispetto agli 890,5 milioni rilevati a fine 2018 nonostante il maggior debito per 93,7 milioni derivante dall’adozione dell’IFRS 16.
Inoltre, nel periodo sono stati sostenuti investimenti per 260,8 milioni, superiori ai 218,8 milioni dei primi nove mesi del 2018.
Buzzi ha confermato anche nel terzo trimestre la positiva intonazione della domanda e dei prezzi in tutte le aree geografiche, in particolare negli Stati Uniti.
Il management ha migliorato di conseguenza le previsioni per il 2019, attendendosi ora una crescita dell’Ebitda ricorrente superiore al target del 10%, già rivisto dall’iniziale +5/8 per cento.Riguardo al fatturato, nei nove mesi le vendite di cemento e clinker sono aumentate del 5,7% a 22,1 milioni di tonnellate mentre le vendite di calcestruzzo preconfezionato sono rimaste sostanzialmente invariate a 9,1 milioni di metri cubi (+0,4%).
Il giro d’affari è cresciuto inoltre in tutte le aree geografiche, in particolare negli Stati Uniti dove è aumentato del 17,4% a 928,7 milioni grazie a condizioni meteo più favorevoli, che hanno comportato un generale miglioramento di prezzi e volumi.
Buono sviluppo anche in Europa Orientale, soprattutto in Ucraina (+54,8% a 98,5 milioni) e in Russia (+16% a 167,9 milioni).
Fatturato in aumento anche in Italia (+10,9% a 382,5 milioni), grazie al rafforzamento dei prezzi di vendita del cemento e alla variazione del perimetro (+9,4% a parità di perimetro).
La variazione del perimetro di consolidamento ha sostenuto infine il giro d’affari in Germania (+9,8% a 511,2 milioni), unitamente ad un clima più favorevole e al miglioramento dei prezzi medi del cemento e calcestruzzo (+8% a parità di perimetro).