Creval ha chiuso il terzo trimestre 2019 con un margine di intermediazione sceso a 153,8 milioni (-7,1% a/a), a seguito del calo delle componenti core. Il periodo si è chiuso in utile per 9,8 milioni (-7,3% rispetto al terzo trimestre 2018).
“Nel terzo trimestre dell’anno abbiamo posto le basi per attuare nei tempi previsti il nostro piano industriale, raggiungendo al contempo i primi risultati tangibili. Abbiamo lavorato per migliorare l’efficienza operativa, adottare una forte disciplina dei costi e garantire un’efficace capacità di gestione dei rischi”.
È con queste parole che Luigi Lovaglio, Ad di Creval, ha commentato i conti del terzo trimestre 2019.
Il margine di intermediazione è sceso a 153,8 milioni (-7,1% rispetto allo stesso periodo del 2018), risentendo del calo delle componenti core.
Il margine di interesse è diminuito a 84,1 milioni (-12% rispetto al terzo trimestre 2018), a causa dell’aumento dei volumi di raccolta e del minore contributo dei titoli in portafoglio, nonché della dinamica negativa dei tassi Euribor.
Le commissioni nette sono scese a 62,1 milioni (-6,2% a/a), in seguito principalmente ad una riduzione di quelle up-front.
I ricavi da trading hanno registrato un saldo netto positivo di 4,3 milioni, a fronte del rosso di 0,6 milioni del terzo trimestre 2018.
I costi operativi sono rimasti stabili a 114,5 milioni. Le spese per il personale sono scese a 65,2 milioni (-1,8% su base annua) a seguito della riduzione del numero dei dipendenti, mentre le gli altri costi sono saliti a 49,3 milioni (+4,1% rispetto al terzo trimestre 2018), includendo gli oneri di sistema.
Tali dinamiche hanno portato a un risultato lordo di gestione pari a 39,3 milioni (-28,3% rispetto al periodo di confronto).
Dopo rettifiche su crediti diminuite a 27,5 milioni (-22,1% a/a), il risultato netto di gestione si è attestato a 11,9 milioni (-28,3% rispetto allo stesso periodo del 2018).
Il periodo si è chiuso con un utile netto di 9,8 milioni (-7,3% rispetto al terzo trimestre 2018).