De’Longhi – Tengono i ricavi nei 9M19

De’Longhi ha archiviato i primi nove mesi 2019 evidenziando una sostanziale tenuta dei ricavi, nonostante le discontinuità rilevate nel primo trimestre dell’anno e destinate a condizionare l’intero esercizio.

Nel dettaglio, il fatturato è rimasto sostanzialmente stabile a 1.304 milioni (-1,1% a parità di cambi), con l’Europa in lieve progressione, trainata soprattutto dall’area nord-orientale, MEIA ancora in sofferenza e APA condizionata dal dato negativo della Greater China, non pienamente compensato dalla moderata crescita del mercato nordamericano.

A livello di aree geografiche, l’Europa sud-occidentale ha segnato un -0,5% a 511 milioni (-0,7% la variazione organica), l’Europa nord-orientale un +10% a 360 milioni (+9% la variazione organica), l’area MEIA un -8,2% a 94 milioni (-12,4% la variazione organica) e l’area APA un -5,1 % a 340 milioni (-7,8% la variazione organica).

L’Ebitda adjusted è diminuito dell’11,8% a 143 milioni (158 milioni includendo l’effetto IFRS 16), con una marginalità all’11% (-150 punti base), mentre l’Ebit è diminuito del 15,5% a 95,4 milioni (96,2 milioni includendo l’IFRS 16), con un ros al 7,3% (-140 punti base).

Il periodo si è chiuso con un utile netto in calo dell’11,7% a 72,4 milioni (71,8 milioni includendo l’IFRS 16), nonostante la riduzione degli oneri finanziari netti da 14 milioni a 8,9 milioni (10,3 milioni includendo l’IFRS 16).

Dal lato patrimoniale, la liquidità netta è pari a 102 milioni rispetto ai 228 milioni a fine anno 2018, mentre escludendo l’effetto dell’IFRS 16 si attesta a 177,5 milioni.