Generali ha chiuso i primi nove mesi del 2019 con premi lordi pari a 51,4 miliardi (+3,2% a/a). Il risultato operativo è salito a 3,9 miliardi (+9,1% su base annua), mentre l’utile netto reported di pertinenza del gruppo ha toccato 2,2 miliardi (+16,6%).
“Generali ha conseguito ottimi risultati nei primi nove mesi dell’anno, grazie alla crescita di tutte le linee di business. Si confermano le performance tecniche, in particolare nel danni con un eccellente Combined ratio e un’ulteriore crescita dei premi, e nel vita grazie a una solida redditività della nuova produzione e a una raccolta netta in crescita. In un contesto caratterizzato dal perdurare dei bassi tassi di interesse, rimane solida la posizione di capitale del gruppo”.
È con queste parole che Cristiano Borean, Group Cfo di Generali, ha commentato i risultati dei primi nove mesi del 2019.
La raccolta premi lordi è salita a 51,4 miliardi (+3,2% rispetto al periodo di confronto). Positivo il contributo sia del ramo vita sia del segmento danni.
Il ramo vita ha registrato premi per 35,3 miliardi (+2,8% a/a), grazie allo sviluppo delle polizze puro rischio e malattia (+8,1% su base annua) e risparmio (+3,2%), che ha compensato il calo di quelli generati dalle unit-linked (-6,8% rispetto al periodo di confronto).
Il ramo danni ha riportato premi pari a 16,1 miliardi (+4,3% a/a). La crescita è stata supportata sia dal ramo auto (+2,8% su base annua), sia da quello non auto (+4,3%). Il Combined ratio è sceso al 92,5% (-0,3%), con i minori impatti legati ai sinistri non catastrofali in parte assorbiti dalle maggiori spese.
Il risultato operativo è cresciuto a 3,9 miliardi (+9,1% rispetto ai primi nove mesi del 2018). Il ramo danni ha registrato un risultato operativo di 1,5 miliardi (+3,1%), mentre nel segmento vita è cresciuto a 2,4 miliardi (+5%).
L’asset management ha apportato 268 milioni (+16,8% rispetto al periodo di confronto), con le masse salite a 632,5 miliardi (+29,5% rispetto a fine 2018), al cui interno quelle di terzi crescono a 161,3 miliardi (72,3 miliardi al 31 dicembre 2018) grazie soprattutto all’integrazione delle nuove boutique.
Il periodo si è chiuso con un utile netto di pertinenza del gruppo di 2,2 miliardi (+16,6%), includendo anche 475 milioni derivanti dalla vendita delle attività belghe e da quella di Generali Leben (Germania), oltre all’onere one-off di 188 milioni legato al liability management di settembre 2019. Al netto di queste componenti, l’utile netto si sarebbe attestato a 1,7 miliardi.
Dal lato patrimoniale, a fine settembre il patrimonio netto consolidato di pertinenza del gruppo ammonta a 29,3 miliardi (23,6 miliardi al 31 dicembre 2018).
Sul fronte della solidità patrimoniale, al 30 settembre 2019 il Regulatory Solvency ratio è pari al 204% (217% a fine 2018). Il calo da inizio anno deriva principalmente dal recepimento atteso di cambiamenti regolamentari e dal contesto dei bassi tassi di interesse.