Atlantia – 9 mesi 2019, ricavi +4% su base omogenea pro-forma

Atlantia archivia i primi 9 mesi del 2019 con ricavi operativi pari a 8,82 miliardi, in aumento di 4,2 miliardi rispetto al 30 settembre 2018 (+4% la variazione su base omogenea pro-forma). I dati dei primi nove mesi del 2019 includono il contributo del gruppo Abertis, consolidato a partire da fine ottobre 2018.

L’Ebitda si attesta a 5,7 miliardi, di cui il 45% generato dalle attività in Italia e il 55% all’estero, in aumento di 3,05 miliardi (+1% su base omogenea pro-forma).

L’utile del periodo di pertinenza del Gruppo è pari a 1,3 miliardi, in aumento di 579 milioni rispetto ai primi nove mesi del 2018 (733 milioni, che risentivano dell’accantonamento degli oneri conseguenti l’evento del 14 agosto 2018).

L’utile non risente degli impatti economici conseguenti all’applicazione definitiva della Purchase Price Allocation dell’acquisizione del Gruppo Abertis che saranno recepiti nel bilancio 2019.

L’indebitamento finanziario netto al 30 settembre 2019 è pari a 38,1 miliardi (37,9 miliardi al 31 dicembre 2018), dato che non include i proventi derivanti dalla cessione della quota detenuta in Hispasat per 933 milioni, perfezionata il 3 ottobre 2019.

Il cash flow operativo è pari a 3.974 milioni, in aumento di 1.871 milioni essenzialmente per l’apporto del gruppo Abertis. Gli investimenti operativi ammontano complessivamente a 1,22 miliardi.

Per quanto riguarda il traffico sulla rete autostradale, si registra un +0,5% in Italia, +4,7% in Spagna, -0,2% in Francia, +4,1% in Cile, +4,2% in Brasile. Con riferimento agli aeroporti, il traffico passeggeri mostra un +1,7% per Aeroporti di Roma e un +5,1% per Aéroports de la Côte d’Azur.

La gestione operativa del Gruppo Atlantia prefigura per il 2019 un andamento complessivamente positivo, fermo restando l’impatto sui risultati a fine esercizio che potrebbero essere determinati dalle fluttuazioni dei tassi di cambio, di interesse e da eventuali discontinuità nell’operatività della compagnia aerea di bandiera, oltre ai rischi connessi alle possibili conseguenze del crollo del ponte di Genova.

(segue approfondimento)