Banca Ifis ha chiuso il terzo trimestre 2019 con un margine di intermediazione pari a 112 milioni (-10,7% rispetto al periodo di confronto), mentre l’utile netto si è fissato a 15,7 milioni (-31,3% rispetto al terzo trimestre 2018).
Il terzo trimestre di Banca Ifis ha evidenziato un calo di ricavi e margini rispetto allo stesso periodo del 2018, principalmente per effetto del fisiologico e atteso decremento del reversal della PPA, contabilizzato a partire da dopo l’acquisizione di Interbanca avvenuta a fine 2016, e alla stagionalità del business degli Npl.
Il margine di intermediazione si è fissato a 112 milioni (-10,7% rispetto al periodo di confronto).
Per quanto riguarda il contributo al giro d’affari delle singole macroaree di business, il settore imprese ha riportato un margine di intermediazione pari a 73,1 milioni (-4,5% rispetto al terzo trimestre 2018).
Nello specifico, quest’area di business ha contribuito per 53,1 milioni (-6,8% a/a) al margine di interesse e per 21 milioni (+3,7% rispetto al terzo trimestre 2018) alla componente commissionale. Si ricorda che questa attività è a sua volta suddivisa nei sottosettori relativi al factoring, ai crediti commerciali, al corporate banking, al leasing e ai crediti fiscali.
La divisione Npl ha registrato un margine di intermediazione pari a 41,1 milioni (-15,9% rispetto al periodo di confronto). Tale area ha beneficiato dell’apporto positivo legato al consolidamento della neo acquisita Fbs.
In particolare, tale business ha contribuito al margine di interesse per 40,3 milioni (-6,6% su base annua) e per 1,2 milioni alle commissioni nette (nullo nel periodo di confronto).
Infine, il settore Governance & Servizi, che fornisce supporto al core business, ha registrato un margine di intermediazione leggermente negativo di 2,2 milioni (nullo nel periodo luglio-settembre 2018), con un contributo lievemente negativo di 2,3 milioni al margine di interesse (-0,5 milioni nel periodo di confronto) e nullo alle commissioni nette (-0,3 milioni nel terzo trimestre 2018).
I costi operativi sono saliti a 68,4 milioni (+17% a/a). Le spese per il personale sono aumentate a 31,6 milioni (+13,4% su base annua) per la crescita dei dipendenti dopo l’entrata nel perimetro di Fbs, mentre gli altri costi sono cresciuti a 36,8 milioni (+20,3% rispetto al periodo di confronto).
Dinamiche che hanno portato a un risultato lordo di gestione pari a 43,7 milioni (-34,8% rispetto al terzo trimestre 2018).
Dopo rettifiche su crediti calate a 14 milioni (-51,6% rispetto al periodo di confronto), il risultato netto di gestione si è fissato a 29,7 milioni (-22% a/a).
Il periodo si è chiuso con un utile netto di 15,7 milioni (-31,1% rispetto al secondo trimestre 2018).