Il terzo trimestre 2019 di Bper ha visto l’ingresso nel perimetro di Unipol Banca e Arca Holding. Il margine di intermediazione, includendo le due nuove realtà, è pari a 656,9 milioni e l’utile netto a 422,4 milioni. A parità di perimetro, il margine di intermediazione si è attestato a 521,6 milioni (+5% a/a) e l’utile netto a 43,2 milioni (-14,1% su base annua), con quest’ultimo che risente delle extra rettifiche contabilizzate in vista del de-risking.
“Il terzo trimestre dell’anno registra un importante allargamento del Gruppo Bper con l’ingresso nel perimetro di consolidamento di Unipol Banca e Arca Holding a seguito del perfezionamento, nel mese di luglio, delle operazioni di acquisizione. Entrambe le società, unitamente al beneficio derivante dall’acquisto delle quote di minoranze del Banco di Sardegna, apportano un significativo contributo all’utile netto consolidato”.
È con queste parole che Alessandro Vandelli, Ad di Bper, ha commentato i risultati del terzo trimestre.
L’importo include “alcune rilevanti componenti non ricorrenti tra le quali il badwill generato dall’acquisizione di Unipol Banca, provvisoriamente pari a 353,8 milioni, e maggiori accantonamenti su crediti anche in coerenza con l’obiettivo di accelerare ulteriormente il processo di de-risking”, ha aggiunto il manager.
Il margine di intermediazione, a parità di perimetro, è salito a 521,6 milioni (+5% rispetto al periodo di confronto). Includendo Unipol Banca e Arca Holding, l’aggregato si attesta a 656,9 milioni.
Il margine di interesse è diminuito a 268,3 milioni (-3% rispetto al terzo trimestre 2018), a causa soprattutto degli effetti contabili dovuti all’introduzione dei principi Ifrs9 e Ifrs16. Includendo Unipol Banca e Arca Holding, il margine si attesta a 315,9 milioni.
Le commissioni nette sono salite a 197,5 milioni (+5%), supportate da quelle generate dalla bancassurance e da quelle legate a carte, incassi e pagamenti. Includendo Unipol Banca e Arca Holding, la voce si attesta a 268,3 milioni.
I profitti da trading sono saliti a 34,9 milioni (+67% a/a), mentre gli altri ricavi a 21 milioni (+85,2% su base annua). Includendo Unipol Banca e Arca Holding, le due voci si attestano rispettivamente a 49,7 milioni e 22,9 milioni.
I costi operativi sono scesi a 316,5 milioni (-1,7% a/a). Le spese per il personale sono diminuite a 188,8 milioni (-3% su base annua), mentre gli altri costi sono rimasti stabili a 127,8 milioni. Con Unipol Banca e Arca Holding, i costi operativi si fissano a 389,3 milioni, quelli del personale a 230,9 milioni e gli altri costi a 158,4 milioni.
Tali dinamiche hanno portato a un risultato lordo di gestione pari a 205,1 milioni (+17,2% rispetto al terzo trimestre 2018). Includendo Unipol Banca e Arca Holding, il risultato lordo di gestione è pari a 267,5 milioni.
Dopo rettifiche su crediti raddoppiate a 143,3 milioni in vista di un’accelerazione del de-risking attraverso una nuova cartolarizzazione di Npl di importo rilevante, da completare nella prima parte del 2020, il risultato netto di gestione si è fissato a 61,9 milioni (-40,1% su base annua). Con Unipol Banca e Arca Holding, le rettifiche su crediti risultano pari a 161,1 milioni e il risultato netto di gestione si esprime in 106,5 milioni.
Il periodo si è chiuso con un utile netto di 43,2 milioni (-14,1%), un risultato che includendo Unipol Banca e Arca Holding si attesta a 422,4 milioni, inclusivo del badwill da 353,8 milioni legato all’acquisto della stessa Unipol Banca.