Restano non chiare le motivazioni che hanno portato all’improvviso defenestramento di Alberto Minali, amministratore delegato di Cattolica Assicurazioni.
Al manager sono state infetti ritirate le deleghe, affidate al direttore generale Carlo Ferraresi, proprio la settimana precedente alla presentazione dei risultati trimestrali che mostrano il migliore utile degli ultimi 10 anni, in crescita del 15% rispetto all’anno precedente.
In un’intervista a il Sole24ore, Minali sostiene che le ragioni della scelta di un suo esonero dalla guida del gruppo non siano palesi. Il manager nega che la ragione possa essere un suo sostegno al progetto di trasformazione in Spa, che nega di avere sostenuto.
Minali precisa anche di avere fatto marcia indietro sulla proposta di bancassurance con Ubi che avrebbe comportato un aumento di capitale per i soci. Operazione, tra l’altro, che secondo alcuni avrebbe richiesto una trasformazione in Spa proprio per garantire il successo della ricapitalizzazione.
Quanto al gruppo di soci che ha chiesto di rivedere le regole della governance, Minali sostiene di non avere preso posizione ma di ritenere che i soci della cooperativa abbiano il diritto di esprimere le proprie istanze anche con opinioni diverse.
Resta il fatto che per una società quotata in Borsa certe decisioni dovrebbero poter essere ben comprese dal mercato.
Il titolo ha lasciato sul terreno il 5,3% dopo la notizia, recuperando il 2% dopo i risultati.