Fincantieri – Lo Shipbuilding spinge i ricavi nei 9M 2019

Fincantieri ha chiuso i primi nove mesi con ricavi in crescita del 9,7% a 4.254 milioni e un Ebitda in leggero aumento a 287 milioni, grazie alla crescita di Shipbuilding e Sistemi, Componenti e Servizi. Cala invece la marginalità, su cui ha pesato la crisi di Vard per la quale il gruppo sta studiando un piano di rilancio. L’indebitamento finanziario netto sale a 904 milioni.

Nei primi nove mesi del 2019, i ricavi consolidati di Fincantieri sono aumentati del 9,7% a 4.254 milioni, confermando le aspettative di crescita dei settori Shipbuilding e Sistemi, Componenti e Servizi.

L’Ebitda ha mostrato un incremento del 2,1% a 287 milioni, con un’incidenza sul fatturato del 6,7% (-60 basis point) appesantita dalle perdite operative della divisione Offshore di Vard.

Nel periodo sono stati inoltre raccolti nuovi ordini per 6,8 miliardi (7,6 miliardi nei 9M18), di cui 6.477 milioni nello Shipbuilding, 94 milioni nella divisione Offshore e 424 milioni nel business Sistemi, Componenti e Servizi.

Il carico di lavoro complessivo al 30 settembre 2019 ammonta quindi a 32,3 miliardi (106 navi), di cui 28,4 miliardi di backlog e 3,9 miliardi di soft backlog. Se rapportato ai ricavi del 2018, il carico di lavoro complessivo mostra dunque un book-to-bill a 5,9x.

Nel dettaglio, il backlog ammonta a 26,7 miliardi nello Shipbuilding, 836 milioni nella divisione Offshore e Navi Speciali e 1,5 miliardi nel business Sistemi, Componenti e Servizi.

A livello di singoli segmenti, la divisione Shipbuilding ha rilevato un giro d’affari in crescita dell’11,1% a 3.686 milioni in entrambi gli ambiti del business.

I ricavi sono cresciuti infatti sia per le Navi da Crociera (+11% a 2.587 milioni), grazie all’incremento di dimensione e valore delle navi in costruzione, sia nelle Navi Militari (+11% a 1.083 milioni) grazie all’avanzamento dei programmi in corso.

L’Ebitda è invece cresciuto del 30,2% a 336 milioni, con un margine in aumento al 9,1% (+130 basis point) grazie a un’ottima performance sia del cruise che del militare, in grado di compensare la ridotta marginalità del business cruise di Vard.

Infatti, pur riuscendo a recuperare parte dei ritardi produttivi, Fincantieri ha dovuto rivedere le stime dei costi a finire delle commesse, includendo anche maggiori spese per il ritardo sulle consegne.

La crisi di Vard ha impattato anche, e soprattutto, il business Offshore e Navi Speciali, dove i ricavi sono diminuiti del 17,5% a 392 milioni a causa della quasi totale assenza di ordini nel settore core, che ha rallentato i volumi di produzione.

A livello di Ebitda, la divisione ha quindi riportato una perdita in aumento da 4 a 75 milioni, che riflette la stima dei costi a finire delle commesse, il ridotto utilizzo della capacità produttiva e la complessità dello sviluppo del portafoglio di navi speciali.

Per rilanciare la marginalità del settore nel medio termine, Fincantieri ha quindi deciso di uscire dal business della costruzione delle navi di piccola dimensione per i settori fishery e aquaculture, comportando la dismissione del cantiere norvegese di Aukra.

Inoltre, il gruppo ha deciso la dismissione del cantiere norvegese di Brevik e la riduzione al minimo delle attività e delle maestranze del cantiere brasiliano di Promar.

Il fatturato della divisione Sistemi, Componenti e Servizi è cresciuto del 27,1% a 582 milioni grazie al maggior carico di lavoro nelle commesse militari e dei volumi delle attività di trasformazione e riparazione, oltre al contributo di Fincantieri Infrastructure.

L’Ebitda è aumentato del 5,8% a 55 milioni, mostrando una riduzione della marginalità al 9,5% (-190 basis point) dovuta alla minore profittabilità dei progetti infrastrutturali e delle attività di conversione e refurbishment, entrambi però di rilevanza strategica.

Dal lato patrimoniale l’indebitamento finanziario netto al 30 settembre 2019 è salito a 904 milioni rispetto ai 494 milioni di fine 2018, includendo anche 89 milioni inerenti all’adozione del principio contabile IFRS 16.

L’aumento è coerente con i maggiori volumi di produzione sviluppati e il calendario delle consegne delle navi da crociera.Per l’ultima parte dell’esercizio, dovrebbe proseguire il buon andamento della divisione Shipbuilsing in tutti i business e le aree geografiche.

Riguardo a Vard, il gruppo metterà in pratica le iniziative sopra descritte e presenterà, in occasione del Bilancio 2019, un piano di riorganizzazione dopo il termine dell’analisi del modello industriale.

Fincantieri non esclude però di dover aggiustare ulteriormente le stime dei costi a finire dei progetti in costruzioni, che saranno eventualmente recepite nei risultati di esercizio.

Infine, la posizione finanziaria netta è prevista in lieve miglioramento in virtù della consegna di 3 navi prevista entro fine anno.