Nei primi nove mesi del 2019 il gruppo Iren ha registrato ricavi in crescita su base annua del 13% a 3,2 miliardi.
Un andamento che ha beneficiato principalmente dalla maggior vendita e produzione di energia elettrica, con le divisioni Mercato e Generazione rispettivamente in progresso del 17,5% a 2,1 miliardi (il 64,6% del fatturato totale) e del 14% a 1,1 miliardi (il 34,1% del totale).
A ciò si è aggiunto l’effetto del consolidamento ACAM La Spezia (da aprile 2018), Maira e Spezia Energy Trading (da ottobre 2018), San Germano e CMT (da gennaio 2019) e Ferrania Ecologia (da luglio 2019).
L’Ebitda si contrae del 4,4% a 675 milioni. Un andamento dovuto al venir meno di circa 60 milioni relativi a certificati di efficienza energetica (TEE) pregressi e alla scadenza nei primi mesi del 2019 dei certificati verdi relativi ad impianti idroelettrici (circa 27 milioni).
Al netto dei suddetti elementi, l’Ebitda risulterebbe in miglioramento di 56 milioni (+7,9%).
L’Ebit segna un calo del 16,1% a 344 milioni, dopo la contabilizzazione di ammortamenti e svalutazioni aumentati dell’11,8% a 331 milioni, legati all’ampliamento del perimetro di consolidamento e all’applicazione dell’IFRS16.
Escludendo gli elementi non ricorrenti dello scorso anno, la crescita sarebbe pari a +5,1 per cento.
Il conto economico si chiude con un utile di pertinenza dei soci sceso del 18,2% a 191 milioni. Escludendo gli elementi non ricorrenti del 2018 l’utile sarebbe salito di circa 20 milioni (+8,6%).
L’indebitamento finanziario netto al 30 settembre 2019 cifra in 2,6 miliardi, in aumento di 162 milioni rispetto a fine dicembre 2018 per effetto dell’applicazione dell’IFRS 16 (105 milioni), della variazione del perimetro di consolidamento (72 milioni) e della variazione del fair value dei derivati (38 milioni).
Escludendo tali effetti l’indebitamento finanziario netto risulterebbe in linea con l’ammontare al 31 dicembre 2018.
Infine, gli investimenti tecnici lordi realizzati nel periodo ammontano a 324 milioni, in aumento del 13,3 per cento. Essi sono stati destinati per la maggior parte alla business unit Reti (183 milioni) per la realizzazione delle infrastrutture previste dai Piani d’ambito del ciclo idrico integrato e l’ammodernamento delle reti gas ed elettriche e a nuovi allacciamenti e cabine della rete elettrica.