Ubi ha chiuso il terzo trimestre 2019 con un margine di intermediazione salito a 860,4 milioni (+5,9% su base annua), grazie alla crescita delle commissioni nette (+5,8% a 402,6 milioni rispetto al periodo di confronto), che ha compensato il calo del margine di interesse (-5,7% a/a a 426,9 milioni). Il periodo si è chiuso con un utile netto di 60,1 milioni (1,6 milioni nel terzo trimestre 2018), beneficiando in aggiunta anche del buon controllo dei costi.
Il terzo trimestre 2019 di Ubi ha mostrato una crescita del margine di intermediazione che, accompagnata dal contenimento dei costi, ha consentito l’aumento del risultato lordo di gestione e dell’utile netto.
Il margine di intermediazione si è attestato a 860,4 milioni (+5,9% a/a), nonostante una dinamica contrapposta delle componenti core.
Il margine d’interesse infatti è sceso a 426,9 milioni (-5,7% su base annua) scontando gli effetti della strategia di salvaguardia degli spread, a partire proprio dal terzo trimestre 2018, oltre un calo dei volumi. Positivo l’apporto delle attività finanziarie.
Le commissioni nette sono salite a 402,6 milioni (+5,8% rispetto al terzo trimestre 2018), grazie al contributo dei servizi legati all’attività in titoli e delle commissioni relative all’attività bancaria tradizionale.
I profitti da trading hanno registrato un saldo leggermente negativo di 9 milioni, a seguito di perdite da cessione di Npl per circa 19 milioni (-54,7 milioni nel periodo di confronto quando includeva costi di cessione di sofferenze cartolarizzate per 74 milioni). In aumento a 39,9 milioni gli altri ricavi (+16,7% a/a).
Il continuo controllo dei costi operativi ne ha comportato un calo a 597 milioni (-1,7% rispetto al periodo di confronto). Le spese per il personale sono scese a 351,8 milioni (-4,4% su base annua) per la riduzione dei dipendenti (-853 risorse), mentre gli altri costi, inclusivi di maggiori oneri di sistema, sono cresciuti a 245,3 milioni (+2,3% a/a), anche per gli effetti dell’introduzione dell’Ifrs16.
Le dinamiche sopra descritte hanno portato a un risultato lordo di gestione pari a 263,3 milioni (+28,3% a/a).
Dopo rettifiche nette su crediti aumentate a 140,2 milioni (+9% su base annua), il risultato netto di gestione si è fissato a 123,1 milioni (+60,8% rispetto al terzo trimestre 2018).
Il periodo si è chiuso con un utile netto di 60,1 milioni (1,6 milioni nel terzo trimestre 2018).