Rcs – Ricavi scendono del 5,5% e utile netto cala del 21,9% nei 9M 2019

Il gruppo ha archiviato i primi nove mesi del 2019 con ricavi in calo del 5,5% a 673,9 milioni risentendo dell’andamento riflessivo del mercato pubblicitario in Italia e in Spagna. L’Ebitda è cresciuto dell’1,1% a 107,6 milioni, beneficiando soprattutto dell’impatto positivo dell’applicazione dell’IFRS 16, mentre l’Ebit è sceso del 14,1% a 65 milioni. Il periodo si è chiuso con un utile netto di 40,7 milioni rispetto ai 52,1 milioni nei primi nove mesi del 2018 (-21,9%).

Rcs Mediagroup ha chiuso i primi nove mesi del 2019 con ricavi in calo del 5,5% a 673,9 milioni rispetto al pari periodo 2018.

In particolare, i ricavi editoriali (-6,3% a 306 milioni) hanno risentito della flessione delle diffusioni in Italia e in Spagna e delle minori vendite dei prodotti collaterali, solo in parte compensata dallo sviluppo dei libri Solferino e dalla crescita dei ricavi editoriali digitali in Italia.

Anche i ricavi pubblicitari si sono ridotti (-4,7% a 267,9 milioni), a seguito dell’andamento del mercato pubblicitario inferiore alle aspettative e dell’assenza nel 2019 di eventi sportivi di rilievo tipici degli “anni pari” (come ad esempio i Mondiali, le Olimpiadi e gli Europei), che nel 2018 avevano generato entrate per circa 6 milioni.

La raccolta pubblicitaria complessiva sui mezzi online si attesta a 87,4 milioni (di cui 45,8 milioni in Spagna, +4,8% rispetto ai primi nove mesi 2018), con un’incidenza del 32,6% sul totale dei ricavi pubblicitari.

I ricavi diversi ammontano a 100 milioni (-5,4% rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente).

Infine, i ricavi digitali hanno raggiunto i 115,8 milioni, con un’incidenza del 17,2% sul fatturato complessivo.

L’Ebitda post applicazione dell’Ifrs 16 ha segnato un +1,1% a 107,6 milioni con un’incidenza del 16% sul fatturato. Escludendo gli effetti dell’Ifrs 16, l’Ebitda  registra una contrazione del 22,3% a 82,7 milioni.

Nel 2018 hanno impattato positivamente sulla marginalità di Rcs l’importante contributo della partenza dall’estero del Giro d’Italia e i ricavi pubblicitari degli eventi sportivi (nel 2020 si prevede lo stesso risultato con la partenza del Giro dall’Ungheria, le Olimpiadi e gli Europei di calcio).

L’Ebit è diminuito del 14,1% a 65 milioni, con un ros in calo al 9,6% (-100 punti base), complice l’incremento degli ammortamenti del 54,7% a 37,9 milioni. Escludendo gli effetti dell’Ifrs 16, l’Ebit  registra una contrazione del 16,8% a 63 milioni.

Il periodo si è chiuso con un utile netto in calo del 21,9% a 40,7 milioni, che depurato dell’impatto dell’Ifrs 16 si esprime in 41,2 milioni (-20,9% a/a).

Dal lato patrimoniale, al 30 settembre 2019 l’indebitamento finanziario netto ammonta a 151,1 milioni rispetto ai 187,6 milioni di fine 2018; escludendo gli effetti dell’applicazione dell’Ifrs 16 (principalmente per locazioni di immobili pari a 183,2 milioni), l’indebitamento netto peggiora a 334,3 milioni.

Nonostante il contesto sia ancora caratterizzato da incertezza e il mercato pubblicitario in Italia e in Spagna abbia registrato un andamento inferiore alle aspettative, il gruppo prevede di ridurre l’indebitamento finanziario netto, ma “l’evoluzione della situazione generale dell’economia e dei settori di riferimento potrebbe tuttavia condizionare il pieno raggiungimento di questi obiettivi”, riporta il comunicato societario.