Il cda di Mediobanca ha dato il via libera al nuovo piano strategico 2019-2023, che nel periodo prevede una crescita media annua dei ricavi del 4% a 3 miliardi, un Cagr dell’utile per azione del 4% (1,10 euro a regime) e una remunerazione per i soci fino a 2,5 miliardi nei quattro anni.
Per il wealth management è stimato un Cagr dei ricavi dell’8% a 0,7 miliardi a regime, con il totale degli asset che dovrebbe fissarsi a 83 miliardi, al cui interno le masse gestite si attesteranno a 59 miliardi. Il Roac dovrebbe passare dal 16% al 25 per cento.
Nel consumer banking è previsto un Cagr dei ricavi del 3% a 1,1 miliardi a fine piano, con gli impieghi stimati a oltre 14 miliardi a regime. Il Roac dovrebbe fissarsi al 28-30 per cento.
Per il corporate e investment banking è stimata una crescita media annua del giro d’affari pari al 6% a 0,8 miliardi nel 2023. Il Roac dovrebbe salire dal 15% al 16 per cento.
Per quanto riguarda il Principal Investing, riferito quasi interamente al 12,91% detenuto nel capitale di Generali, è atteso un Cagr del 3 per cento. La quota rappresenta una risorsa attivabile in caso di operazioni di crescita. Il Roac è visto all’11 per cento.
In merito alla remunerazione degli azionisti, fissata fino a un massimo cumulato di 2,5 miliardi, 1,9 miliardi si riferiscono alla distribuzione di dividendi, per una cedola unitaria che salirà del 10% nel 2020 e del 5% a partire da quello successivo (0,60 euro nel 2023).
I restanti 0,3-0,6 miliardi saranno restituiti tramite riacquisto/cancellazione di azioni proprie (fino al 2% del capitale per anno).
Dal lato reddituale è atteso un Rote dell’11% (dal 10%), mentre sul fronte della solidità patrimoniale il Cet1 phase-in è visto stabile al 13,5% annuo. La politica di distribuzione verrà rivista qualora il Cet1 phase in sia inferiore al 13 per cento.
Il gruppo continuerà nella propria espansione anche tramite acquisizioni, considerando target le aziende che operano nei business a basso assorbimento di capitale e ad elevato contenuto commissionale.