Mercati – Milano (+1,2%) maglia rosa in Europa prima del discorso di Trump

Seduta positiva per le borse del Vecchio Continente, sostenute dall’indice Zew sopra le attese e dalla prospettiva di un nuovo rinvio dei dazi sulle auto europee da parte degli Usa. A Wall Street, viaggiano in lieve rialzo Dow Jones (+0,2%), S&P 500 (+0,4%) e Nasdaq (+0,5%) dopo una partenza poco mossa, in attesa dell’intervento che Donald Trump terrà a breve dall’Economic Club di New York.

A Piazza Affari, il Ftse Mib archivia le contrattazioni in rialzo dell’1,2% a 23.782 punti, registrando la miglior performance tra gli eurolistini. Seguono il Dax di Francoforte (+0,6%), il Ftse 100 di Londra (+0,5%) e il Cac 40 di Parigi (+0,4%). Arretra l’Ibex 35 di Madrid (-0,7%), dopo l’accordo fra le due principali forze di sinistra, il PSOE e Unidas Podemos, per formare un governo di coalizione, anche se per la maggioranza mancano altri 21 seggi.

A sostenere gli eurolistini ha contribuito in parte il dato migliore delle attese sulla fiducia degli investitori istituzionali tedeschi, con il relativo indice Zew di novembre in miglioramento a -2,1 punti dai -22,8 di ottobre, al di sopra dei -13 punti del consensus. L’omologo indicatore sull’eurozona è salito a -1 punto da -23,5 punti del mese scorso.

Il sentiment degli operatori beneficia anche della prospettiva di un nuovo rinvio di sei mesi dei dazi sulle auto europee, alla luce dei recenti colloqui costruttivi fra gli Usa e le aziende del Vecchio continente per un possibile aumento degli investimenti e della forza lavoro nel territorio statunitense.

Dall’intervento di Trump si attendono anche novità sul fronte dei rapporti con la Cina, dopo le parole degli ultimi giorni che hanno parzialmente raffreddato le speranze per un accordo preliminare imminente.

Sul Forex il dollaro è stazionario nei confronti delle altre principali valute. L’EUR/USD si mantiene in area 1,102 e il dollaro/yen resta a 109,1.

Il cambio fra sterlina e biglietto verde si attesta a 1,285 dopo il rialzo di ieri innescato dalla notizia che il Brexit Party di Nigel Farage, nelle elezioni del 12 dicembre, non ostacolerà i Conservatori del premier Boris Johnson nei seggi conquistati dai Tories in occasione dell’ultimo voto. Una mossa che dovrebbe evitare la proposizione di un secondo referendum sull’uscita del Regno Unito dall’UE.

Tra le materie prime l’oro viaggia in area 1.453 dollari l’oncia, mentre le quotazioni del greggio oscillano intorno alla parità con Wti e Brent rispettivamente a 57 (+0,2%) e 62,2 (flat) dollari al barile.

Sull’obbligazionario, infine, lo spread Btp-Bund scende a 145 punti base con il rendimento del decennale italiano all’1,21% (fonte Bloomberg).

Tornando a Piazza Affari, gli acquisti premiano in particolare Ubi (+2,8%), Fineco (+2,7%) e Azimut (+2,6%). Ben intonati in generale i finanziari e le banche, queste ultime sostenute anche dal calo dello spread e dalla riduzione dei crediti in sofferenza evidenziata da Bankitalia. Debole, invece, Prysmian (-1,6%) dopo i risultati.