Il gruppo ha archiviato il periodo luglio-settembre con ricavi in crescita del 5,2% a 40 milioni, grazie soprattutto al contributo della neo-acquisita C.M.I che ha più che compensato il calo a livello organico. In diminuzione la marginalità, anche se in miglioramento rispetto ai primi sei mesi del 2019 grazie alle azioni rivolte all’efficientamento produttivo. Rivista leggermente al ribasso la guidance 2019.
Sabaf ha chiuso il terzo trimestre 2019 con ricavi in crescita del 5,2% a 40,4 milioni, beneficiando soprattutto del contributo di 5,1 milioni della neo-acquisita C-M.I. che ha più che compensato una dinamica organica ancora sfavorevole (-12% a parità di perimetro).
A livello geografico, nel periodo si è registrata una parziale ripresa dei mercati turco e italiano, che hanno mitigato la contrazione delle vendite in altre aree importanti per il gruppo (Medio Oriente e Sud America), penalizzate da fattori geopolitici straordinari.
Per quanto riguarda la gestione operativa, le azioni rivolte al miglioramento dell’efficienza hanno consentito un recupero di marginalità rispetto al primo semestre, nonostante un livello di utilizzo della capacità produttiva non ancora ottimale.
L’Ebitda ha segnato un -1,1% a 7,6 milioni con un’incidenza sul fatturato al 18,7% (-120 punti base su base annua, ma in miglioramento rispetto al 17,2% del primo semestre), mentre l’Ebit è diminuito del 23,6% a 3,5 milioni con un ros all’8,7% (-330 punti base), complici anche i maggiori ammortamenti.
Il periodo si è chiuso con un calo dell’utile netto del 36,3% a 3,3 milioni, per effetto anche dei minori utili su cambi (scesi da 2,7 milioni a 0,9 milioni) e nonostante la riduzione del tax rate.
Dal lato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto è aumentato a 71,9 milioni rispetto ai 50,3 milioni al 30 giugno 2019, per effetto anche dell’esborso di 13,4 milioni per l’acquisizione di C.M.I e di investimenti per 3 milioni.
Per quanto riguarda l’evoluzione della gestione, per il quarto trimestre Sabaf si attende ricavi pari a 42-44 milioni (di cui circa 8 milioni derivanti dal consolidamento di C.M.I) rispetto ai 36 milioni del pari periodo 2018.
Per l’intero 2019, invece, il gruppo prevede vendite pari a 158-160 milioni, rispetto ai 151 milioni del 2018, e un Ebitda di circa 28 milioni (la precedente previsione indicava ricavi per circa 162 milioni e un Ebitda di 28-29 milioni).