Centrale del Latte d’Italia – Perdita ante imposte in forte aumento a 4,2 mln nei 9M 19

Il Cda di Centrale del Latte d’Italia ha approvato i risultati dei primi nove mesi del 2019 che, analogamente a quelli semestrali, ha mostrato un indebolimento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente ma con un trend migliorativo rispetto alla chiusura dei primi sei mesi del 2019.

Le motivazioni risiedono principalmente nel drastico aumento del prezzo della materia prima latte – +9,6% il prezzo del latte crudo spot nazionale rispetto allo stesso periodo del 2018 – e al trend decrescente dei consumi di latte fresco da parte delle famiglie italiane.

Alla luce di ciò, al fine di ridurre l’impatto di tali avvenimenti sui conti del gruppo dell’esercizio in corso, la società ha messo in atto azioni mirate al ridimensionamento di alcune voci di spesa, al rafforzamento delle proprie posizioni sul mercato e all’avvio di un nuovo aggiornamento dei listini di vendita nei confronti dei clienti.

Nel dettaglio il gruppo ha riportato ricavi netti pari a 131,1 milioni, in calo del 2,1% su base annua.

L’Ebitda si è attestato a 4,6 milioni (-16%) mentre l’Ebit è stato negativo per 2,9 milioni (positivo per 0,4 milioni nei primi nove mesi del 2018)

Il periodo in esame si è chiuso con una perdita ante imposte balzata a 4,2 milioni da un precedente deficit di 0,6 milioni.

Sul fronte patrimoniale l’indebitamento finanziario netto si è attestato 84,8 milioni, in aumento di 11 milioni rispetto a fine 2018, a seguito dei maggiori fabbisogni di capitale circolante e alla prosecuzione degli investimenti per il rinnovo degli impianti e dei magazzini nei vari stabilimenti del gruppo.

Al netto degli effetti IFRS 16 l’indebitamento finanziario netto si sarebbe fissato a fine settembre 2019 a 80 milioni (+6,2 milioni rispetto a fine 2018).

Infine Centrale del Latte d’Italia si attende che nel quarto trimestre si confermino i risultati economici registrati nel corso del terzo trimestre del 2019.

Tutto questo in considerazione delle ulteriori iniziative commerciali a presidio del posizionamento premium dei marchi del gruppo sul mercato, il continuo controllo dei costi e il miglioramento in corso dell’economia italiana con la ripresa dei consumi alimentari.