Nei primi nove mesi del 2019 il giro d’affari di Fiera Milano si è attestato a 183,9 milioni, in calo del 4,9% rispetto al pari periodo del 2018.
Una diminuzione che sconta il diverso calendario fieristico, che lo scorso anno includeva l’evento triennale The Innovation Alliance, la biennale Mostra Convengo Expocompfort, la manifestazione Lineapelle. Assenze parzialmente compensate dalla presenza delle biennali Tuttofood e Made expo e dalla crescita commerciale di congressi e manifestazioni e dei servizi correlati.
A livello di gestione operativa, l’Ebitda è salito a 64,4 milioni (di cui 36 milioni per effetto dell’applicazione dell’IFRS1 6) da 41,1 milioni del pari periodo di confronto.
Il conto economico si è chiuso con un risultato ante imposte di 20,3 milioni, di cui -4,4 milioni riferiti all’impatto dell’applicazione dell’IFRS 16 milioni, contro i 36,5 milioni dei primi nove mesi del 2018.
Dal lato patrimoniale, al 30 settembre 2019 l’indebitamento finanziario netto (comprensivo della lease liability IFRS 16) ammonta a 429,3 milioni. Escludendo gli effetti dell’IFRS 16, la posizione finanziaria netta riporta liquidità per 51,7 milioni, contro i 23,7 milioni di fine dicembre 2018.
Per quanto riguarda l’evoluzione prevedibile della gestione, la società ha sottolineato che la positiva esecuzione del piano consente di rivedere al rialzo il target di Ebitda in un range compreso tra 71 e 75 milioni, rispetto al precedente di 13 – 17 milioni, che non includeva l’effetto del nuovo principio contabile IFRS 16 di circa 48 milioni (61-65 milioni includendo l’effetto contabile dell’IFRS).
(Segue approfondimento)