Nei primi nove mesi del 2019 Fiera Milano ha generato un fatturato complessivo di 183,9 milioni in calo su base annua del 4,8% ma in aumento a parità di calendario fieristico.
L’attività del gruppo presenta infatti condizioni di stagionalità data la presenza di manifestazioni fieristiche a cadenza biennale e pluriennale. Il calendario del 2018 includeva l’evento triennale The Innovation Alliance, la biennale Mostra Convegno Expocompfort, la manifestazione Lineapelle. Manifestazioni parzialmente compensate dalla presenza delle biennali Tuttofood e Made expo e dalla crescita commerciale dei congressi e delle manifestazioni, nonché dalla maggiore penetrazione dei servizi correlati.
In termini di gestione operativa, l’Ebitda si è attestato a 64,4 milioni, in aumento rispetto ai 41,1 milioni del pari periodo di confronto (+56,9%), beneficiando dall’applicazione del principio contabile IFRS 16 per 36 milioni.
L’Ebit è sceso invece del 16,9% a 30,4 milioni (5,9 milioni l’impatto IFRS 16) dai 36,6 milioni del corrispondente periodo del 2018.
Il conto economico si è chiuso infine con un risultato ante imposte di 20,3 milioni (-4,4 milioni l’impatto IFRS 16) contro un utile di 36,8 milioni nei primi nove mesi del 2018.
Dal lato patrimoniale, al 30 settembre 2019 l’indebitamento finanziario netto comprensivo della liability IFRS 16 ammonta a 429,3 milioni. Al netto degli effetti IFRS 16, la posizione finanziaria netta evidenzierebbe liquidità per 51,7 milioni in, aumentata rispetto ai 23,7 milioni di fine dicembre 2018.
Fiera Milano ha sottolineato inoltre che le manifestazioni svolte dopo la chiusura del terzo trimestre hanno confermato il positivo andamento della gestione.
Per quanto riguarda le previsioni del 2020 del Piano Strategico 2018-2022, il target Ebitda è stato rivisto al rialzo in un range di 71-75 milioni dal precedente di 13-17 milioni (proiezioni che non includevano gli effetti contabili derivanti dall’IFRS 16 di circa 48 milioni).
