Hera – Utile netto in crescita del 10,6% a 231 milioni nei 9M 2019

Nel periodo gennaio-settembre 2019 il gruppo Hera ha conseguito ricavi in crescita a doppia cifra su base annua del 16,4% a 5.063 milioni.

Un andamento che ha beneficiato del maggior fatturato derivante dalle attività di trading, dei maggiori ricavi e volumi relativi alla vendita di gas ed energia elettrica.

L’Ebitda è salito del 5% a 785,8 milioni, dopo costi operativi aumentati più che proporzionalmente (+18,8% a 4,3 miliardi).

Nel dettaglio, l’Ebitda del business gas (servizi di distribuzione e vendita gas metano, teleriscaldamento e gestione calore) è cresciuto del 7,9% a 239,8 milioni (il 30,5% dell’Ebitda complessivo) soprattutto per effetto delle maggiori attività di trading e delle maggiori marginalità nei servizi di default e fornitura di ultima istanza.

L’Ebitda del settore ciclo idrico è salito del 7,4% a 200 milioni (il 25,5% dell’Ebitda totale), soprattutto per i maggiori ricavi per attività di allacciamento e somministrazione.

L’Ebitda del business ambiente è migliorato del 2% a 192 milioni (il 24,4% dell’Ebitda totale), che ha beneficiato anche dell’attività di M&A (Cosea Ambiente e Pistoia Ambiente).

La dinamica dell’Ebitda si amplifica a livello di Ebit, che sale del 7,7% a 405,5 milioni, dopo la contabilizzazione di ammortamenti e accantonamenti saliti solo del 2,2% a 380,3 milioni.

Il conto economico si chiude con un utile netto di gruppo in crescita del 10,6% a 230,8 milioni, che beneficia anche di un minore tax rate (al 28,5% dal 30,6% del periodo di confronto).

L’indebitamento finanziario netto al 30 settembre 2019 si esprime in 2.741 milioni, in aumento di 155 milioni rispetto a fine dicembre 2018 a seguito dell’applicazione dell’IFRS16 e di alcune recenti operazioni di M&A.

La solidità patrimoniale e finanziaria del gruppo è confermata dal rapporto Pfn/Ebitda, che nei primi nove mesi 2019 si attesta a 2,57x, in miglioramento rispetto al 2,62x al 30 settembre 2018.

Nel periodo in esame gli investimenti operativi, al lordo dei contributi in conto capitale, ammontano a 343,1 milioni (+15,7% su base annua) e si riferiscono principalmente a interventi su impianti, reti e infrastrutture, a cui si aggiungono gli adeguamenti normativi che riguardano soprattutto la distribuzione gas per la sostituzione massiva dei contatori e l’ambito depurativo e fognario.