Il Cda di IEG ha approvato i conti dei primi nove mesi del 2019, chiusi con un giro d’affari in progresso del 14,6% su base annua a 128,3 milioni, beneficiando sia di una crescita organica per 7,6 milioni (+6,8% a/a), sia della variazione del perimetro di 8,8 milioni (+7,8% a/a).
I numeri estremamente positivi raggiunti, nonostante il calendario fieristico meno favorevole, testimoniano l’efficacia delle strategie di IEG sul fronte dello sviluppo del portafoglio prodotti e della crescita per linee esterne.
Osservando il breakdown dei ricavi, il “core business” del gruppo legato all’organizzazione diretta di manifestazioni fieristiche ha generato un fatturato di 67,2 milioni (-2,6%), con una contenuta contrazione nonostante la pesante assenza della biennale Tecnargilla che ha comportato il venir meno di ricavi per 6,5 milioni. I primi nove mesi del 2019 hanno registrato una crescita organica delle principali manifestazioni leader nelle categorie “Food&Beverage” e “Jewellery&Fashion” (rispettivamente +4,7 milioni e +6,8% ricavi).
In progresso le altre linee di business: i ricavi da eventi congressuali sono aumentati del 29,7% a 9,7 milioni, quelli da eventi ospitati sono saliti del 7,5% a 1,8 milioni, il fatturato da servizi correlati è cresciuto del 48,4% a 45,2 milioni, mentre i ricavi da editoria, eventi sportivi e altre attività si sono incrementati del 30,8% a 3,3 milioni.
A livello di gestione operativa, l’Ebitda è migliorato del 35,7% a 30,6 milioni, con la relativa marginalità in progresso dal 20,1% al 23,9%. Escludendo l’impatto derivante dall’applicazione del principio contabile IFRS16, pari a 3 milioni, l’Ebitda avrebbe segnato un incremento del 22,4 per cento.
L’Ebit ha segnato un progresso del 20,9% a 17,5 milioni (+19,9% escludendo l’impatto IFRS 16).
Nei primi nove mesi del 2019 la gestione finanziaria (escluso IFRS 16) rileva oneri complessivi per 3,4 milioni, in aumento di 2,2 milioni su base annua. Si segnala in merito che la variazione più consistente di tale aggregato è connessa a maggiori oneri per 1,5 milioni riguardanti le variazioni del fair value dello strumento finanziario derivato connesso al mutuo acceso con Banca Intesa, oltre a maggiori oneri su put option per 0,4 milioni.
Il conto economico si è chiuso con un utile netto di competenza del gruppo di 8,4 milioni (+3,7% a/a) che, depurato dell’applicazione dell’IFRS16 ammonterebbe invece a 8,6 milioni (+6,4% a/a).
Dal lato patrimoniale, al 30 settembre 2019 la situazione finanziaria netta monetaria (calcolata escludendo l’applicazione dell’IFRS16, i debiti finanziari per eventuali future put option e gli strumenti finanziari derivati) esprime un indebitamento finanziario netto di 63,7 milioni (49,2 milioni a fine dicembre 2018).
Infine, il management ha confermato gli obiettivi annuali in termini di sviluppo e consolidamento delle proprie attività.